Una sentenza che segna un punto a favore dei cittadini nella lunga battaglia sulla trasparenza e la regolarità delle notifiche fiscali. La Corte d’Appello di Perugia ha accolto parzialmente il ricorso di un contribuente – difeso dall’avvocato Roberto Rossi – contro l’Agenzia delle Entrate, dichiarando false quattro firme su sette apposte sugli avvisi di ricevimento delle cartelle esattoriali, e quindi nulle le relative notifiche.
Il caso riguardava sette cartelle notificate tra il 2003 e il 2011 per un totale di oltre 5.400 euro, tra multe stradali, Ici, bolli auto e contributi previdenziali. Il cittadino aveva proposto querela di falso, sostenendo di non aver mai firmato gli avvisi di ricevimento.
La Corte, dopo una nuova consulenza grafologica disposta in appello, ha accertato la falsità di quattro firme, disponendo l’annullamento delle relative cartelle. Le altre due firme sono state giudicate autentiche, ma l’esito complessivo ha comportato la cancellazione di gran parte del debito e la revoca delle sanzioni accessorie.
Una sentenza che rafforza le tutele dei cittadini
Il giudice ha chiarito alcuni punti fondamentali di diritto:
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La querela di falso è ammissibile anche su copie fotostatiche, senza necessità di produrre gli originali, se vi sono elementi sufficienti per una verifica tecnico-scientifica.
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Il contribuente ha diritto a contestare la validità delle notifiche se vi sono dubbi sulla veridicità delle firme.
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L’onere della prova non può ricadere sul cittadino, ma sulle amministrazioni che notificano gli atti.
Questa impostazione, osservano gli esperti, restituisce equilibrio tra le parti e riafferma la centralità del diritto di difesa nel contenzioso tributario.
La soddisfazione di Consitalia
Lo Sportello Difesa del Cittadino di Consitalia ha accolto con soddisfazione la decisione della Corte d’Appello, definendola “una sentenza di giustizia e di buonsenso”.
“È inaccettabile – afferma Alfio Fabio Micalizzi, presidente nazionale di Consitalia – che ancora oggi tanti contribuenti vengano perseguitati per cartelle esattoriali mai notificate regolarmente o basate su firme apocrife. La pronuncia della Corte d’Appello di Perugia conferma che la legalità non è solo un principio astratto: è anche garanzia di correttezza amministrativa e rispetto dei cittadini.”
Consitalia sottolinea come questo precedente giurisprudenziale possa aprire la strada a nuove contestazioni in tutti quei casi in cui vi siano dubbi sull’autenticità delle notifiche.
“Invitiamo tutti i cittadini che si trovano in situazioni analoghe – prosegue Micalizzi – a non arrendersi e a rivolgersi ai nostri sportelli di tutela. Il diritto di difesa non può essere piegato da automatismi o da atti formali privi di fondamento.”
Una vittoria di principio
Il caso di Perugia rappresenta dunque una vittoria di principio che va oltre il singolo contribuente: riafferma il diritto di ciascuno a conoscere e verificare gli atti che lo riguardano, contro ogni abuso o leggerezza amministrativa.
Come conclude Consitalia, “la fiducia dei cittadini nelle istituzioni fiscali nasce solo da trasparenza, regolarità e rispetto delle regole. Questa sentenza va esattamente in quella direzione”.
