Consitalia segnala alla Banca d’Italia presunti profili di illegittimità nella società FINO 1 Securitisation S.r.l. Dubbi su autorizzazioni, patrimonio minimo e trasparenza delle cartolarizzazioni. Segnalazione inviata anche al Tribunale di Catania e ai Carabinieri.

Consitalia segnala alla Banca d’Italia presunti profili di illegittimità nella società FINO 1 Securitisation S.r.l. Dubbi su autorizzazioni, patrimonio minimo e trasparenza delle cartolarizzazioni. Segnalazione inviata anche al Tribunale di Catania e ai Carabinieri.

L’associazione nazionale dei consumatori Consitalia ha trasmesso una formale richiesta di verifica alla Banca d’Italia – Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria, sollevando gravi perplessità circa la legittimazione operativa della società FINO 1 Securitisation S.r.l., società veicolo attiva nel campo della cartolarizzazione di crediti.

Nel documento, inviato per conoscenza anche al Presidente del Tribunale di Catania e alla Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri, l’associazione richiede di accertare se la società in questione:

  • sia regolarmente iscritta negli elenchi previsti dall’art. 106 del Testo Unico Bancario;

  • sia in possesso dei requisiti patrimoniali minimi richiesti dal D.M. 29/2009 per operare nel campo della cartolarizzazione ai sensi della Legge n. 130/1999;

  • sia coinvolta in pronunce giudiziarie di condanna da parte di Tribunali italiani che possano pregiudicare la validità e la correttezza delle sue operazioni.

La segnalazione si inserisce nel contesto di una procedura esecutiva immobiliare presso il Tribunale di Catania, nella quale la società FINO 1 Securitisation S.r.l. ha agito quale creditore procedente, sulla base di un credito oggetto di più cessioni tra società di cartolarizzazione. Consitalia sottolinea come la tracciabilità e la trasparenza della catena di titolarità del credito risultino opache, con potenziali ricadute sulla regolarità delle azioni giudiziarie promosse.

L’associazione ha inoltre evidenziato che la società, con capitale sociale di soli €10.000, è detenuta da un socio unico di cittadinanza estera, e ha sede legale a Milano, in Viale Brenta 18/B. “Si tratta di elementi che, in assenza di iscrizione negli elenchi previsti dalla normativa, sollevano interrogativi sull’effettiva legittimazione ad agire in giudizio per il recupero di crediti cartolarizzati”, scrive Consitalia nella nota.

L’associazione ha chiesto alla Banca d’Italia di fornire riscontro formale e dettagliato, dichiarandosi pronta a tutelare gli interessi dei cittadini anche in sede istituzionale e giudiziaria.

“Cartolarizzare non può significare aggirare le regole o esercitare pressioni giudiziarie fuori dai parametri di legalità. Le società veicolo devono rispettare pienamente i requisiti normativi e di trasparenza, soprattutto quando agiscono in nome e per conto di crediti che finiscono col colpire beni primari come la casa”, ha commentato Consitalia.

L’associazione continuerà a monitorare il caso e ad agire a tutela dei cittadini coinvolti, chiedendo che sia fatta chiarezza sulle modalità di azione di operatori finanziari che agiscono in nome della legalità ma rischiano di compromettere i diritti fondamentali dei consumatori.

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