Emergenza all’Aeroporto di Catania: La Situazione Esplosiva Continua

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Emergenza all’Aeroporto di Catania: La Situazione Esplosiva Continua

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

“La situazione a Catania è drammatica. La gestione dell’aeroporto di Catania è in fase emergenziale ancora oggi, come dimostra la difficoltà a sbarcare i voli a seguito di un nuovo guasto informatico occorso mentre in assemblea le severe e precise contestazioni del sindaco Enrico Trantino venivano sottovalutate dagli altri soci di Sac.” A dichiararlo è Claudio Melchiorre, presidente di Mec e Vussia. “Oltretutto, ora che un incendio c’è stato, sono presenti in aeroporto addetti esterni di un servizio antincendio. La loro presenza significa forse che all’aeroporto non sanno come gestire le emergenze di quel tipo con risorse interne, altrimenti questo ulteriore apporto esterno non sarebbe stato necessario. Oltretutto, secondo le contestazioni del sindaco di Catania, non c’è alcun Centro Operativo per le Emergenze anche se casualmente tale è stato designato l’ufficio dell’Amministratore Delegato Sac.”

Melchiorre non lesina critiche: “Rifiutiamo l’idea che occorrano vittime per far capire alle istituzioni siciliane che bisogna cambiare management subito, se si vogliono evitare guai ancora più seri di quelli già passati. Centinaia di milioni, probabilmente miliardi, sono stati comunque bruciati.”

Melchiorre ha spiegato: “Stupisce che la voce di Enrico Trantino sia descritta come solitaria. Noi e milioni di cittadini siciliani siamo d’accordo con lui.” Melchiorre  pone vieppiù l’accento sulla stranezza della solidarietà a tutti i costi dei soci. “I soci di Sac sono rappresentati da commissari regionali. La voce che rappresentano è unica. Anche questa è una stranezza. L’impressione è che attorno all’aeroporto di Catania ci sia esserci un sistema intero che sembra trascurare mancanze e contestazioni di notevole gravità.”

Il Mec e i comitati Vussia dubitano che ad esempio il Commissario della Camera di Commercio sia in carica: “A noi risulta che esiste una legge dello Stato che riforma le Camere di Commercio siciliane e  le commissaria. La norma è stata confermata dal massimo grado di giustizia amministrativa. Poi è intervenuta una delibera di giunta regionale che ha varato una riforma diversa e nominato un altro commissario. Se qualcosa ancora funziona nel diritto, la gerarchia delle fonti dovrebbe essere chiara e al vertice della Camera di Commercio di Catania potrebbe in realtà non esserci nessuno, oggi. Per prudenza, sarebbe bene che si dimetta anche il commissario Belcuore.”

Melchiorre argomenta: “In mancanza di azioni robuste, serie, con una logica, sentiremo parlare in tutta Italia di un ‘caso Catania’, se non un ‘caso Sicilia’ o addirittura un ‘caso aviazione civile’. Tutti questi ‘casi’ non sarebbero positivi. A fare le spese di questa situazione saremo noi, cittadini per bene che saremo chiamati mafiosi dal mondo intero, per una condizione che in realtà subiamo pesantemente.” Melchiorre conclude: “La politica non interviene ancora una volta, se escludiamo il sindaco Trantino. Non si lamenti nessuno se questa situazione incendiaria sarà risolta, positivamente o no, dalla magistratura. Al momento, a noi resta la preoccupazione, se non la paura, per quel che può accadere, in caso di nuova emergenza, in aeroporto.”

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