Blackout elettrico: diverse zona senza luce e acqua. Danni a seguito di vento e mareggiate in diversi tratti dell’intera fascia costiera della Sicilia

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Blackout elettrico: diverse zona senza luce e acqua. Danni a seguito di vento e mareggiate in diversi tratti dell’intera fascia costiera della Sicilia

A causa del passaggio dell’  “Uragano Nicholas”   e del forte vento che, nel corso delle ultime ore, si è violentemente abbattuto lungo il versante orientale dell’Isola, sono diversi i blackout registrati nei Comuni Acesi, che lamentano di trovarsi in condizioni critiche senza luce e acqua.

Il Presidente dell’Associazione dei Consumatori d’Italia CONSITALIA di riferimento alle diverse segnalazioni ricevute dai cittadini, ha inviato una PEC al Sindaco del Comune di Aci Castello, al Comandante della Capitaneria di Porto di Catania e per conoscenza alla Prefettura di Catania e, a tutti i Consiglieri Comunali per chiedere di valutare la chiusura al traffico veicolare e pedonale del lungomare di Aci Trezza  e  Aci Castello, nonché di provvedere con urgenza alla chiusura al transito pedonale e veicolare del Porto di Aci Trezza e Aci Castello.

L’ associazione CONSITALIA SICILIA già da anni segnala la carenza di sicurezza dei Porti  della provincia di CATANIA, sofferenti in occasioni di giornate di forte vento e mareggiate, sollevando, addirittura,  più volte  le diverse carenze strutturali dei moli di Aci Trezza, dove secondo alcune valutazioni e studi,  qualcuno avrebbe anche avanzato l’ipotesi di crollo e/o cedimento delle aree portuali le quali mostrano evidenti fori e carenze strutturali.

Gli armatori trezzoti lamentano il fatto che molti pescherecci, spesso,  in  giornate come queste, sono costretti, con tutti i rischi del caso, e, quando possibile, a recarsi nei porti di Riposto o Catania, tutte le volte che vengono informati di criticità meteo marine avverse, con previsioni di mareggiate e forti venti.

Altro problema riguarda lo smaltimento dei rifiuti speciali, oli esausti, ecc.

Ad Aci Trezza, all’interno del porto esisteva l’isola ecologica, distrutta dalle mareggiate, ma ad oggi mai più ripristinata, così come tra l’altro previsto dalle norme vigenti in materia, e a seguito di tale problematica, spesso, sul molo si trovano bidoni di oli esausti, che, ad esempio in queste occasioni di forte vento e mare mosso vanno a finire in mare, acque che risultano fare parte della riserva naturale area marina protetta isole ciclopi, che di fatto continua ad essere danneggiata da inquinamento marino, che in questo caso andrebbe attribuito a responsabilità ben definite, danni ambientali aggravati e continuati che si aggiungono alle discariche fognarie abusive presenti nel territorio, il quale sembrerebbe ad oggi sprovvisto di allacciamento in pubblica fognatura, in attesa che vengano completati i “famosi” lavori del collettore fognario.

All’interno del Porto di Catania, un Cantiere Navale risulta essere fortemente danneggiato e, si è in attesa di sapere se ci sono danni più rilevanti che riguarderebbero persone, lavoratori, clienti.

I pescatori acesi lamentano l’invasione di acqua  di mare in strade e piazze e, secondo il parere di molti utenti ciò è causato anche dalla scarsa qualità dei lavori svolti on occasione della riqualificazione dei porti, spesa pubblica effettuata senza alcun criterio in materia di sicurezza, visto che non si è provveduto a posizionare flangi flutti in modo corretto.

Molte piccole barche risultano essere state affondate dalla forze delle onde da Ognina a Fondachello, ma diverse segnalazioni arrivano dal territori di Siracusa, Marzamemi, Avola,

Segnalazioni arrivano anche dal lungomare plaia di Catania dove le onde e la sabbia sembrerebbero avere invaso alcuni tratti stradali, diverse le segnalazioni di criticità e danni  anche nel messinese, e, nel ragusano.

Situazione in fase di continui di aggiornamenti.

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