PESCA: intervento di Natale Pipitone presso la Regione Siciliana in rappresentanza della FEDERAZIONE ARMATORI SICILIANI

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PESCA: intervento di Natale Pipitone presso la Regione Siciliana in rappresentanza della FEDERAZIONE ARMATORI SICILIANI

Facendo seguito su quanto affermato in data 30.07.2020, dalla Federazione Armatori Siciliani,rappresentata dal Presidente della Provincia di Palermo P.I. Natale Pipitone, presso la Regione Siciliana – Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento della Pesca Mediterranea di via degli Emiri, 45 Palermo.
In data 06.08.2020 lo staff di Presidenza è stato ricevuto dal Sig. Funzionario Direttivo Leonardo Catagnano per approfondire le tematiche attuative per applicare la corretta attuazione della legge, l’attivazione di una corretta progettazione esecutiva, per la pianificazione e l’innovazione nel settore della pesca.
Si è nuovamente sottolineato che la Marineria Siciliana è in caduta libera, necessita cambiare la rotta per evitare l’estinzione del settore della pesca marittima professionale con l’attivazione di un tavolo tecnico che consenta lo sviluppo delle marinerie.
Ogni giorno si assiste a Pescatori che mettono in vendita licenze di pesca e pescherecci, necessita porre rimedio, ritenendo non accettabili i costi di gestione in assenza e/o limitato pescato, vanno riviste le imposte regole che danneggiano e sopprimono il settore.
Noi Siciliani abbiamo la più grande fascia costiera dell’Italia, siamo gli unici a non sapere sfruttare la più grande risorsa che la natura ci ha consegnato, il mare.
Si è proposto pertanto l’istituzione di un Coordinamento degli Uffici Regionali, in grado di ricomporre i pezzi di un puzzle che attualmente sono, e rimangono scollegati, detta attuazione consente di affrontare le problematiche per risolverle, mettendo in condizione gli uffici di muoversi congiuntamente per la risoluzione delle problematiche.
Una svolta epocale, mentale e strutturale per intervenire su una atrofizzata realtà che appartiene ad un passato legato alle poltrone che non è più attendibile e/o accettabile, di fatto ostacolo per lo snellimento attuativo nella risoluzione di interventi per rendere omogenee le strutture e infrastrutture dei porti a misura della marineria.
Il proposto coordinamento deve essere la cabina di regia per gli interventi attuativi per il raggiungimento di una funzionalità che oggi è frammentata e/o in molti casi, non esiste.
E’ stata lamentata l’assenza di corretta progettazione, non abbiamo un porto in tutto il territorio regionale che possa definirsi tale, siamo in presenza di strutture portuali che non si fondono con la realtà della marineria nel territorio, progetti FLAG che non rispondono alle esigenze e necessita della marineria, non sono identificati gli approdi specifici che orientano e organizzano le operazioni di attracco e sbarco del pescato, zone ecologiche idonee, luoghi di aggregazione per la marineria locale.
Allo stesso modo dicasi per le strutture per il diporto nautico che non garantiscono servizi, comfort e sicurezza, per applicare la corretta accoglienza ai diportisti, un settore dove non si è in grado di attrarre turismo esterno per la valorizzazione del territorio.
Si è sollecitata la formazione di una struttura per iniziare una reale lotta concreta all’ inquinamento della fascia costiera dell’Isola, specifiche competenze tecniche composte da Polizia Giudiziaria,
Arpa, Capitaneria di Porto, rappresentanti dei pescatori, ecc., devono essere in grado di marcare il territorio, applicare le tematiche e l’approntamento delle corrette soluzioni sulle problematiche dei mercati ittici e al dettaglio.
E’ stata chiesta la collaborazione con l’Università di Palermo in quanto, è in fase avanzata l’utilizzazione di droni marini che sono in grado di rilevare le analisi delle acque marine costantemente, i cui fattori rilevati determinano l’accertamento del tipo di inquinamento e la facile individuazione delle cause e/o concause che l’hanno determinato.
Procedere alla verifica funzionale dei depuratori e dei cosi detti pennelli a mare, trasmettere gli atti degli accertamenti in Procura per la sollecita attuazione delle Leggi vigenti, nella consapevolezza di sconvolgere intere istituzioni politiche, che ad oggi non hanno risolto e attuato la corretta depurazione delle acque reflue, spesso sversate in mare nella certezza dell’impunità garantista.
Incidere ad una svolta epocale nell’individuazione degli scarichi abusivi a mare e i pennelli a mare che con l’utilizzo di tubi posti nei fondali versano i liquami in mare aperto, non curanti del danno ambientale, alla compromissione della salute dei consumatori, alla marineria intera, riteniamo che tutto questo va combattuto con impegno.
La pulizia del mare affidata al recupero dei materiali in sospensione con le reti della marineria locale, da noi è ritenuto uno stratagemma della non attuazione e/o risoluzione del problema.
Si sono suggerite piattaforme multifunzionali attrezzate di drone marino per la perlustrazione dello stato dei fondali, che sulla base dei rilievi eseguiti, grazie all’ausilio di squadre di subacquei, si interviene per l’aspirazione dei sedimi collocati nei fondali marini, procedere al recupero dei materiali giacenti nei fondali, della plastica e dei frammenti plastici in sospensione, del recupero
delle reti da pesca impigliate e/o sospese nei fondali.
L’intervento di idonee strutture garantisce di fatto la reale bonifica marina anche in caso di sversamenti accidentali e/o provocati dall’incuria umana, recuperando le sostanze da sversamenti di idrocarburi.
La bonifica di siti inquinati e/o contaminati riveste un ruolo strategico nella pianificazione territoriale locale, attua la salvaguardia ambientale, garantisce la salute del mare e dei suoi fruitori, ma soprattutto restituire le aree al loro uso pregresso che l’incuria consegna alle nuove generazioni.
La bonifica implica un forte intreccio di tematiche ambientali, economiche e normative, ma è in grado di sconvolgere in forma evolutiva il territorio nella restituzione del bene primario, la salvaguardia dell’ambiente.
La Federazione Armatori Siciliani ritiene fondamentale intervenire alla salvaguardia dell’ambiente marino, nella consapevolezza delle conseguenze che investono una vecchia mentalità obsoleta che ha ridotto la Sicilia in queste condizioni.
Solo dopo il ripristinato dell’equilibrio biologico si può parlare dell’avvio di acquacoltura in mare aperto con il monitoraggio e controllo dei siti di coltivazione con l’obbiettivo di mantenere un mare salubre.
Consentire nei fondali sabbiosi di predisporre dell’Area e i Fondali, Reperire il Seme, Seminare, Monitorare e Gestire, la Raccolta e la Selezione di Vongole e Molluschi generando nuove figure professionali nella marineria locale che si alternino al ruolo primario della pesca professionale.
Nelle zone in presenza di scogliere potranno essere realizzati innovativi impianti di Mitilicoltura che garantiscono la genuinità di un prodotto allevato in mare aperto e salubre, realizzando impianti in armonia alle caratteristiche ambientali della zona, adottando sistemi a Palo (piantati in verticale) e/o a Longhine (pali e tiranti) e/o Smarthfam (reti ancorate su tubi galleggianti)
Alla Marineria il fermo biologico deve garantire la continuità lavorativa, attraverso l’attuazione di strutture alternative che implementano la coltivazione degli avannotti per il ripopolamento delle specie autoctona, l’applicazione reale di turismo marino che sia in grado di attrarre scolaresche, anziani, turismo culturale, ecc..
Alla marineria servono garanzie che nel fermo pesca, si concretizzi una task force che controlli la fascia costiera e che impedisca nei periodi che altri protraggono il beneficio di pescare a casa nostra.
Non potendo più attivare le vecchie tonnare nella fascia costiera, oggi selvaggiamente invasa dal cemento armato, si è suggerito la realizzazione di strutture multifunzionali per la coltivazione del pesce in mare aperto, in grado di concretizzare nel sito, la lavorazione del pescato, la preparazione alla commercializzazione e trasformazione del pescato nel rispetto della reale Denominazione di Origine Controllata, a garanzia di un prodotto di genuinità e garantista sull’ aspetto sanitario.
Riteniamo questi, interventi che offrano la continuazione lavorativa alla marineria, che consentano innovazione e sviluppo, garantendo nuovi inserimenti lavorativi che invoglino lo sviluppo del mondo della pesca siciliana.
Strutture in grado di attrarre turismo culturale, gite scolastiche istruttive, di vivere l’esperienza delle varie fasi di attuazione, crescita e lavorazione, sono in grado di attrarre consistente e notevole presenza giornaliera di visitatori in strutture ove è garantita la sicurezza, il facile accesso agli anziani e ai Diversamente Abili, lasciando che nella struttura gustino e assaporino la coronazione
delle fasi evolutive dalla nascita, alla crescita, al sapore garantito dalla genuinità del prodotto finito e servito a tavola, ciò non consentito su piccole imbarcazioni, tutto ciò, a sostegno del mondo imprenditoriale Siciliano della pesca nella corretta fruizione dei servizi prestati agli utenti.
E’ stato inoltre evidenziato che la Sicilia nella qualità della più grande isola del mediterraneo non deve rimanere inerte allo strapotere Turco e Maltese nella coltivazione del tonno, è giusto ripensare all’incremento della coltivazione del tonno e allo stesso modo della coltivazione della ricciola che in rispetto alle orate e alle spigole, in metà tempo raggiunge la pezzatura di vendita.
E’ stata offerta da parte della Federazione Armatori Siciliani la massima disponibilità e professionalità per l’attuazione di una svolta epocale per la crescita della marineria siciliana, che assuma un carattere fondamentale posto sul confronto di idee, soluzioni e proposte innovative per il rilancio del settore.
Per quanto esposto, in data odierna, è stata promessa una risposta a breve periodo, un ulteriore incontro con le varie strutture regionali per la costituzione di un unico coordinamento tra gli uffici, appassionando gli assessori al ramo per la risoluzione di tutte le problematiche che affliggono le marinerie locali.
L’Ufficio da parte sua, ha rappresentato e lamentato la carenza di personale di ruolo, di pensionamenti e assunzioni bloccate, sottolineando l’assenza di specifiche professionalità.
Da parte nostra è stata offerta la massima disponibilità, anche in pochi, bene organizzati, si possono costituire gruppi di progettazione in grado di rivoluzionare e risolvere le problematiche che affliggono ad oggi l’intera marineria siciliana.

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