A chi dobbiamo vendere il pesce ? La F.A.S. denuncia una mancata tutela delle Imprese di Pesca. Chi pagherà i danni ??

Home Ambiente A chi dobbiamo vendere il pesce ? La F.A.S. denuncia una mancata tutela delle Imprese di Pesca. Chi pagherà i danni ??
A chi dobbiamo vendere il pesce ?  La F.A.S. denuncia una mancata tutela delle Imprese di Pesca. Chi pagherà i danni ??

Il Presidente della Federazione Armatori Siciliani (organizzazione sindacale autonoma delle PMI del settore Pesca costituita con atto pubblico in data 15-07-1991), di riferimento alla situazione attuale che vede l’intera Regione Siciliana  in preda al panico vista l’emergenza corona virus è considerata la presunta potenziale  diffusione del contagio,  visto che i mercati rionali sono stati chiusi, i mercati storici sono stati chiusi, le pescherie storiche sono state chiuse, tutti i mercati all’ aperto sono stati chiusi e, facendo al contrario,  i mercati al chiuso sono stati autorizzati a rimanere aperti, ha scritto al Presidente della Regione Siciliana, all’ Assessore Regionale Agricoltura e Pesca, alle Direzioni Marittime di Palermo e Catania, alle Prefetture di Catania e Palermo, al Presidente della Camera di Commercio al fine di poter conoscere tutte le azioni svolte e/o da attivare nell’immediato per la tutela delle Imprese di Pesca, e dell’economia dell’intero Comparto, premesso che:

  • La vendita del pesce fresco locale ha subito un calo del 95% visti i numerosi decreti che hanno visto la chiusura dei mercati ittici, dei mercati all’aperto, dei mercati rionali, dei ristoranti, degli alberghi e delle pescherie storiche;
  • A tutt’ oggi la F.A.S. (associazione di categoria che rappresenta un numero importante di Imprese di Pesca già dall’anno 1991) non ha ottenuto alcun riscontro alle proposte di collaborazione con le Istituzioni, alle proposte di aperture di nuovi mercati all’aperto all’interno dei Porti creando di fatto “il mercato del pescatore” centimetro zero, offrendo ulteriore sbocco per i cittadini utenti consumatori che in questo periodo di emergenza hanno bisogno di acquistare cibo per il fabbisogno loro e delle loro famiglie, offrendo un servizio ritenuto essenziale dal Governo centrale;
  • La Federazione Armatori Siciliani aveva proposto di realizzare in collaborazione con le istituzioni politiche regionali la istituzione/creazione di un app in grado di poter mettere in contatto gli utenti con le barche dei pescatori per quindi concretizzare una vendita diretta pescatore-consumatore, e a tutt’oggi non ha ottenuto alcun riscontro;
  • Considerato che ha parere della scrivente associazione la Regione Siciliana deve provvedere alla tutela della salute dei cittadini ma anche alla tutela dell’economia delle Imprese del territorio;
  • Considerato che ha parere della scrivente associazione a tutt’oggi non esiste alcun riscontro concreto, scritto, protocollato e/o approvato dalle parti (si riserva di depositare istanza di accesso agli atti ai sensi della legge 241/90);

Tutto ciò premesso, l’organizzazione sindacale autonoma delle PMI del settore PESCA  ha  chiesto di conoscere tutte le misure straordinarie adottate dalla Regione Siciliana a seguito  dell’emergenza  corona virus  proposte, intraprese e/o in itinere da codesta spettabile presidenza della Regione e/o  dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Pesca, e/o indicazioni ricevute dal  Ministero competente a cui parimenti la presente e’ inoltrata per conoscenza.

Inoltre il Presidente della F.A.S. ha chiesto:

–  semplificazione, proroga e snellimento amministrativo con riferimento ai bandi relativi ai fondi europei FEAMP Pesca e Acquacoltura, rinvio dei termini e delle scadenze correlati a progetti di investimento finanziati con fondi FEAMP con revisione dei crono programmi, al fine di evitare il disimpegno automatico, e possibilità di rimodulazione nei vari Obiettivi tematici destinandole alle misure necessarie al rilancio del settore della pesca;

– indennizzo per i produttori per danni diretti o indiretti (mancata vendita, crollo dei prezzi di mercato per scarsa domanda, ecc.), raddoppio della soglia “de minimis” (aiuti di Stato), aumento per un triennio della percentuale degli sgravi contributivi alle imprese di pesca;

– anticipazione del fermo pesca o scomputo delle giornate di pesca perse sul prossimo fermo pesca, sblocco ed erogazione dei pagamenti per il fermo pesca già effettuati e non ancora pagati;

– moratoria per le imprese di pesca dei contributi previdenziali e assistenziali, tasse e imposte, rate mutui, prestiti, esposizioni bancarie;

– intese con il sistema bancario per avere flessibilità nella concessione di fidi e aperture di credito;

–  applicazione della CIGS in deroga a tutto il settore della pesca e dell’acquacoltura (ivi compresa la piccola pesca artigianale).

–  la sospensione delle attività di tutti i GAC – FLAG  e rimodulazione di tutti i finanziamenti da adeguare alle nuove necessità scaturite a seguito danni da blocco emergenza coronavirus, mancata vendita dei prodotti ittici, danni allo sviluppo economico e lavoro dell’intero comparto.

  • liquidità immediata.

La  Federazione Armatori Siciliani rimane a disposizione per qualunque chiarimento e/o integrazione, offre massima collaborazione con le istituzioni, rimane in attesa di riscontro alle idee progettuali depositate già tramite notificate a mezzo PEC  (sperando di non subire ancora una volta bullismo da parte dei vari comitati d’affare che spesso non avendo idee fanno copia incolla delle idee migliori facendole proprie, ecc.).

La  F.A.S.  Diffida  la Regione Siciliana  e,  in caso di mancato riscontro concreto si riserva di agire per le vie legali, quindi chiede di intervenire con la massima urgenza al fine di limitare ulteriori danni al tessuto economico del settore Pesca, visto che le Imprese di Pesca iscritte nei vari compartimenti marittimi siciliani e presso le varie Camere di Commercio dell’Isola sono già al collasso per mancata vendita del pescato.

Anche andando a pescare, dove si deve vendere il prodotto ittico ?

Condividilo:

Lascia un commento