12 mila Aziende Ittiche a rischio. “Pescatori in Quarantena”

Home Cronaca 12 mila Aziende Ittiche a rischio. “Pescatori in Quarantena”
12 mila Aziende Ittiche a rischio.  “Pescatori in Quarantena”

12 Mila Aziende ittiche  e oltre n.  30 mila lavoratori a rischio

Pescherecci fermi dal 13-03-2020   all’ interno dei Porti di tutta Italia con avvenuta comunicazione di Arrivo ai vari Comandi di Guardia Costiera – Capitaneria di Porto .

La speranza per il lavoratori è avere riconosciuta una sorta di cassa integrazione speciale o indennizzo causato prima dal panico e poi dall’ emergenza VIRUS, presunta emergenza sanitaria per l’intera popolazione.
Al momento non c’è nulla di ufficiale per ciò che riguarda un eventuale forma di ristoro alle barche e ai pescatori e inoltre il decreto a  parere di molti è poco chiaro .

L’Associazione PESCATORI Marittimi Professionali ha depositato in data 12-03-2020 un’Istanza formale di richiesta di ammissione/accesso  al  “Fondo Vittime emergenza coronavirus “ –  richiesta di aiuto a lavoratori e Imprese Ittiche.

Questo periodo di “fermo forzato”  –  comunica il Presidente dell’ A.P.M.P. –  potrebbe essere utilizzato ad esempio come  “fermo biologico per il ripopolamento ittico”   da estendere a tutti i sistemi di pesca e, eventualmente proporre di, fare lavorare solo chi può garantire la fornitura a supermercati e ipermercati a seguito di vecchi accordi e nuovi contratti  e/o chi,    ottenute le dovute garanzie sanitarie,  vuole svolgere un servizio essenziale utile alla comunità e dunque del fabbisogno nutrizionale.

L’AssoPescatori ha anche avanzato la proposta di istituzione/creazione di nuovi mercati all’aria aperta – mercati del pescatore da attivare all’interno dei Porti, che venga creata un APP  istituzionale  dove l’utente consumatore  può mettersi in contatto direttamente con i pescherecci e dunque in grado di poter  avere notizie in tempo reale relative alla richiesta di  fornitura di pesce fresco locale e dunque  poter prenotare il prodotto alimentare e riceverlo direttamente a casa.

Per fare tutto questo – afferma Fabio Micalizzi Presidente dell’ A.P.M.P. –  a noi serve collaborazione e l’aiuto delle ISTITUZIONI Nazionali e in particolare l’aiuto dal Ministero delle Politiche Agricole e, l’aiuto dai Governatori Regionali oltre che dai Sindaci, che, tutti insieme potrebbero utilizzare i Fondi Europei destinati al comparto che spesso vengono utilizzati per progetti inutili e spesso realizzati solo in parte,risorse che ad oggi non hanno prodotto alcun beneficio concreto e visibile al comparto.

A nostro parere – prosegue Micalizzi – non servono fondi straordinari,in quanto  basterebbe utilizzare bene le risorse europee che già ora ci sono, ma, che nel caso della nuova idea progettuale proposta dall’ A.P.M.P.  porterebbe sviluppo economico e lavoro nel settore che d’ora in poi dovrà cambiare pelle, ma, per poter ottenere risultato concreto,  serve semplicemente solo  la collaborazione diretta di tutti i pescatori e armatori, in sintonia con le autorità politiche.

I lavoratori fiduciosi di buon futuro,  continuando comunque a offrire disponibilità e collaborazione al Governo Nazionale e a tutti i Governi regionali oltre che alla Protezione Civile, nel caso di aggravio dell’emergenza sanitaria, proponendo un servizio essenziale (con le dovute garanzie) per il bene comune e fabbisogno della popolazione..

L’ A.P.M.P. chiede di essere inviata in tutte le future conferenze di servizio utili al comparto, chiede di poter partecipare a tutte le future commissioni tematiche, nonché di essere sentiti in audizione nelle Commissioni presso il Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione, Comune, Prefettura ecc..

Condividilo:

Lascia un commento