Protesta dell’USB Formazione Professionale con il presidio “Testa di cavallo”

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Protesta dell’USB Formazione Professionale con  il  presidio “Testa di cavallo”

È sempre tempo di protesta per le lavoratrici e i lavoratori della Formazione Professionale Regionale con l’ennesima iniziativa dell’USB Sicilia. Ieri la protesta si è svolta di fronte al Palazzo della Presidenza della Regione Siciliana, un presidio denominato provocatoriamente “Testa di cavallo”, con i manifestanti che hanno indossato delle maschere di cavallo per evidenziare i milioni di euro spesi dalla regione, con l’intervento diretto dello stesso presidente Musumeci, per l’incremento ippico in Sicilia, mentre il governo regionale e lo stesso Musumeci non fanno altro che esibirsi nella litania “non ci sono soldi”.
A seguito della protesta, una delegazione dell’ USB è stata ricevuta dal dottor Ceglia, componente dello staff della presidenza . Assente Musumeci, impegnato a Catania nel taglio del nastro per il nuovo treno pop di Trenitalia, treno acquistato dalla Regione Siciliana con le risorse del Po Fesr 2014/2020.
“Assente Musumeci – si legge una nota diffusa nel pomeriggio dell’USB Sicilia – abbiamo apprezzato la disponibilità all’ascolto del dottor Ceglia, che non ha esitato anche a sottoporci domande per capire, nel merito, le richieste dell’ USB e lo stato dei fatti relativamente al comparto Formazione Professionale.D Dall’incontro è emerso chiaramente che la reale ed effettiva occupazione del settore, tanto sbandierata dall’Assessorato regionale alla Formazione Professionale, si traduce, nel migliore dei casi, in impieghi con contratti co.co.co o a tempo determinato, in moduli di poche ore e molto spesso, quelle stesse ore, a distanza di diversi mesi, non sono ancora stati retribuiti. E visto i precedenti, chissà se mai lo saranno! Per l’USB è impensabile considerare LAVORO i suddetti contratti che, comunque, non prediligono l’assunzione gli ex lavoratori storici ma che restano discrezionali dei vari Enti accreditati agli avvisi. È impensabile che si lavori e non si venga retribuiti; è impensabile considerare il problema risolto con queste modalità. Il problema va trattato nell’ottica della stabilità e della continuità! L’Unione Sindacale di Base ha ribadito ciò che da anni ripete incessantemente e cioè che il Presidente della Regione Siciliana debba prendere una chiara e precisa posizione per questi ex lavoratori licenziati: la legge regionale 25/93 c’è e va applicata! E non solo per alcuni dirigenti dei sindacati confederali, come è avvenuto, ma a tutti gli iscritti all’albo della Formazione Professionale entro il 31/12/2008. Lalegge 25/93, ESISTE e non può essere esistita solo per qualche “fortunato”, diciamo pure così! Sandro Cardinale, rappresentante confederale dell’USB Sicilia, ha sottolineato l’importanza del potere decisionale del Presidente Musumeci “che, in campagna elettorale, aveva fatto tante e belle promesse a questi lavoratori e che queste promesse si dovranno tradurre in impegni strutturati e non ancora in palliativi incarichi precari, sottoremunerati se non remunerati affatto, e tutto ciò in nome della legge 25/93 e della responsabilità che un Presidente ha nei confronti della categoria. Musumeci ha l’obbligo morale di imporsi in casi come questi, non fosse altro che per le decantate promesse in campagna elettorale e per il senso di giustizia che pare non sfiorare questa categoria vessata e ignorata da tutta la politica. L’incontro si è concluso con l’impegno del dottor Ceglia di riferire quanto è emerso, per l’ennesima volta, al Presidente. Lo stesso dottor Ceglia ha proposto di chiedere l’istituzione di un confronto fra i dirigenti dei dipartimenti e gli assessorati Formazione e Lavoro. L’USB ha apprezzato la proposta chiedendo di poter partecipare agli incontri che il Governo vorrà programmare”.
– Presente al presidio una delegazione del Partito Comunista (PC): “Oggi siamo scesi in piazza, presso la presidenza della regione Sicilia, a dare la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della formazione professionale al presidio indetto dalla USB Formazione professionale Sicilia. I lavoratori hanno scelto di incontrare il Presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, con indosso le maschere di cavallo per protestare contro le scelte economiche della giunta regionale di stanziare cinque milioni e mezzo di euro di fondi pubblici, attingendo dal fondo di solidarietà nazionale che lo Stato dovrebbe versare ogni anno alla Regione siciliana, per la tenuta di Ambelia, struttura di Militello Val di Catania, per la costruzione di parcheggi, bar-ristorante e ponticelli.Le scelte della giunta Musumeci, che vinse la campagna elettorale dopo aver fatto propaganda sulle spalle dei lavoratori precari e dei disoccupati siciliani, mostra nuovamente il suo carattere antipopolare e di classe. In una regione dove i ponti crollano, dove mancano le autostrade e le strade per collegare le maggiori città con il resto dell’isola; dove vengono tagliati i fondi per la sanità, i trasporti pubblici, la cultura, la ricerca e l’università, le scuole, i servizi sociali primari e dove non vengono fatte politiche sul lavoro, dove si mantengono carenti, inadeguate ed insufficienti le infrastrutture del servizio idrico pubblico, della depurazione delle acque reflue e della gestione dei rifiuti, dove vengono garantiti gli interessi delle società monopolistiche private del trasporto marittimo, Musumeci da priorità a ben altre urgenze, chiudendo tutte e due gli occhi davanti ai gravi problemi del lavoro, come quello dei lavoratori della formazione professionale che, a causa delle politiche che vanno contro i lavoratori, si trovano ancora oggi senza nessuna sicurezza o senza occupazione. Ai lavoratori scesi oggi in piazza con la USB va tutta la nostra solidarietà, ricordando loro che nessun governo borghese è nostro amico. Solo la lotta paga”.
– Presente al presidio anche la Federazione del Sociale USB Sicilia: “La Federazione del Sociale USB è oggi qui con le lavoratrici e i lavoratori della martoriata Formazione Professionale Regionale – dice il catanese Orazio Vasta – come è stata a fianco degli ex LSU – ATA e Appalti Storici che hanno inoltrato, attraverso le compagne e i compagni dell’USB Scuola, le richieste al MIUR per partecipare al bando che dall’1 marzo prossimo li porterà dal lavoro privato al lavoro pubblico statale, dipendenti del MIUR. È qui nel presidio “Teste di cavallo”, com’è stata nei presidi per la liberazione di Nicoletta Dosio (No TAV) e di Turi Vaccaro (No MUOS), e nel corteo antimafia di Catania per ricordare il giornalista Pippo Fava ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984. Come saremo in queste ore nelle manifestazioni contro la guerra. Connettere le lotte, dunque, è la natura del nostro essere e del nostro fare sindacato. La natura dell’USB tutta”.

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