Arretrati degli stipendi dei lavoratori del consorzio di bonifica di Ragusa ancora non pervenuti

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Arretrati degli stipendi dei lavoratori del consorzio di bonifica di Ragusa ancora non pervenuti

Le lavoratrici e i lavoratori del Consorzio di bonifica di Ragusa sono ancora in arretrato di stipendi. Commissario straordinario e direttore dell’ente mantengano gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e provvedano subito al saldo di una mensilità, considerato che il dirigente regionale del servizio Agatino Sidoti ha assegnato un ulteriore acconto di oltre 399 mila euro quale dodicesimo di contributo in attesa di approvazione del bilancio triennale”. Il segretario generale della Filbi Uila Sicilia, Enzo Savarino, insieme con il segretario territoriale Giovanni D’Avola interviene sui “ritardi cronici” nei pagamenti al personale del Consorzio 8 Ragusa: “Chiediamo – aggiungono gli esponenti della Filbi Uila – la corresponsione di una mensilità e sollecitiamo la richiesta di un’anticipazione, anche bancaria, per soddisfare almeno in parte i diritti dei lavoratori. Si tratterebbe, comunque, appena di una goccia. La grave crisi finanziaria del Consorzio ha gettato sul lastrico, infatti, tutta la categoria a causa di promesse non mantenute e stipendi mai garantiti.”. Savarino e D’Avola concludono: “I lavoratori, da sei anni costretti da scelte politiche sbagliate a lottare per la salvaguardia di posti e diritti, hanno ormai perso la pazienza.  È arrivato il momento di capire chi, non solo nelle istituzioni politiche regionali, è concretamente impegnato nella riforma di settore. E chi, invece, rema contro! Per questo, la Filbi Uila ritiene necessario che già oggi venga avviato un tavolo di confronto permanente con esponenti delle istituzioni e del mondo politico, sindacale, imprenditoriale affinché tutti i Consorzi di Bonifica, non solo l’ente ragusano, escano da queste sabbie mobili nell’interesse del comparto agricolo siciliano. Pretendiamo da tutti senso di responsabilità, senza false illusioni né strumentalizzazioni agitate da chi non fa certo gli interessi dei lavoratori ma coltiva solo interessi di bottega”.

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