Le Piccole e Medie Imprese del settore Pesca rischiano di “scomparire” entro l’anno 2020 – Richiesta di interventi seri e concreti.

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Le Piccole e Medie Imprese del settore Pesca rischiano di “scomparire” entro l’anno 2020 – Richiesta di interventi seri e concreti.

 

A.P.M.P. – Associazione Pescatori Marittimi Professionali  invia a tutti gli organi competenti dello Stato e della Regione una nota di allarme inerente le gravi problematiche della pesca come: Reati Ambientali, danni ambientali aggravati e continuati, che sono causa di mancato sviluppo economico del comparto. La categoria chiede di procedere urgentemente all’applicazione delle normative Europee in merito alle leggi ambientali.

La Pesca abusiva e/o pseudo sportiva dove, ai giusti controlli che vengono applicati alle aziende del settore,  si riscontra invece una totale mancanza di controlli ai pescatori di frodo o a coloro che si spacciano per pescatori sportivi, la crisi occupazionale infatti ha fatto aumentare in maniera esponenziale questi abusivi della pesca, creando ancor di più problemi a coloro che vivono da anni di questo lavoro.

Si chiede inoltre un alleggerimento del sistema sanzionatorio, troppo esoso per delle piccole e medie imprese che già sopravvivono malamente.

Un accesso più facilitato per il credito alle imprese del settore pesca che assieme ad  una migliore gestione del pescato, facendo riferimento a quella che è diventato una “emergenza Tonni” garantirebbe un sostegno reale alle piccole e medie imprese. Paradossalmente la sopraproduzione di tonno sta danneggiando le altre specie ittiche, quindi quello che l’associazione  A.P.M.P chiede e assieme ad una campagna di ripopolamento ittico, è togliere il monopolio di fatto delle grosse aziende per al pesca del tonno le quali hanno “una gestione anomale” dell’attività

Si chiede alla Politica e alle Istituzioni Civili e Militari di voler attenzione il futuro dei lavoratori del comparto pesca, delle imprese e dell’ambiente marino”, attraverso il rispetto per i cittadini -utenti -consumatori che giornalmente consumano prodotti ittici di indubbia provenienza e/o senza alcuna tracciabilità, e,  in qualità di lavoratori del comparto pesca, i quali in assenza di riscontro, entro stretto giro, saranno costretti ad iniziative di  sciopero ad oltranza al fine di ottenere GARAZIE di DIRITTO AL FUTURO !!!.

A tal proposito il 24.04.2019 a Roma verranno fatti dei presidi presso il ministero competente e presso una delle due camere del Parlamento, inoltre come forma di protesta pratica verranno depositati presso le Capitanerie di Porto i documenti di bordo disarmando di fatto le barche e “licenziando “ il personale.

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