Niuiòrc Niuiòrc, in scena al Teatro del Canovaccio venerdì 29 e sabato 30 e marzo alle 21.00 e domenica 31 alle 18.00.

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Niuiòrc Niuiòrc, in scena al Teatro del Canovaccio venerdì 29 e sabato 30 e marzo alle 21.00 e domenica 31 alle 18.00.

 

Uno spettacolo è un viaggio. In questo caso, un viaggio che parla di un viaggio. Un viaggio dentro New York e dentro il protagonista. One Man Show nel senso più compiuto del termine, questo atto unico vede in scena insieme all’attore solo due  oggetti,   uno   sgabello   e   un   quaderno,   fedele   compagno   d’avventura,   che   imprevedibilmente  si trasformano  in  un  universo  fisico  di  elementi.  Una  spumeggiante  colonna  sonora,  come  in  un  film,  accompagna il protagonista nel suo percorso, arrivando con lui nel cuore della Grande Mela. La città che più di  ogni  altra  fa  parte  dell’immaginario  collettivo,  appare  improvvisamente  sotto  una  luce  nuova  e  unica: quella  degli  occhi  del  protagonista,  che  si  perde  nelle  strade,  nei  locali  e  nei  parchi  di  Manhattan, per poi ritrovarsi seguendo il filo di un racconto ritmato, divertente, tenero, e mai scontato. Il  testo  è  basato  su  appunti  di  viaggi e  del  viaggio  racconta  l’avventura:  l’esplorazione  di  New York  da parte di un giovane quarantenne un po’ spaesato, per la prima volta solo in balia della variegata metropoli – e di sé stesso. La storia è dunque quella di un percorso di formazione, in cui il protagonista scopre un mondo nuovo finendo inesorabilmente per scoprire un nuovo sé. La  vicenda  è costruita come una sequenza di sketches, nel senso letterale di schizzi, ritratti della quotidiana urbanità, fatta dell’abbondante e multiforme materia umana che si riversa sui marciapiedi newyorkesi. Quelli che  popolano Niuiòrc Niuiòrc sono personaggi al  limite  del  surreale,  vicini  al  fumetto  e  al  tempo  stesso profondamente umani e ‘normali’ nella loro peculiarità. Sono disegnati sintetizzandone i tratti in pochi gesti, per identificarli e fissarli indelebilmente nella memoria collettiva del pubblico. In  un  montaggio  quasi  cinematografico, luci  e  musica sono  gli  strumenti  utilizzati  in  modo  sincopato  per incorniciare  brevi  scene  e  fulminanti  rivelazioni:  l’arrivo,  il  primo  giorno  di  scuola,  l’hotel,  il  ristorante,  la panchina di Central Park. E soprattutto gli incontri con i ‘piccoli’ ed indimenticabili caratteri, indispensabili per  dipingere  il  quadro  dell’immensa  città,  dove  scoperte,  delusioni,  incontri,  disavventure,  innamoramenti sono  vissuti  con  un  candore  e  un  senso  di  inadeguatezza  che  divertono,  commuovono  e  suscitano  una inevitabile empatia.Dello spettacolo, che è comunque in continua evoluzione, esistono 3 versioni: da 30’, da 55’ e da 75’ circa, e  una serie di “pillole” da 5 minuti, utilizzabili anche come trailer.

Biografia
Francesco  Foti, diplomato  all’Accademia  d’Arte  Drammatica  “Paolo  Grassi” di  Milano,  si  perfeziona attraverso workshop di recitazione, di voce e scrittura in Italia e all’estero, con insegnanti del calibro di Susan Batson,  Geraldine  Baron,  Greta  Seacat,  Jean  Paul  Denizon, Anton  Millenin,  Doris  Hicks,  Ludwig  Flaszen, Kristin Linklater, Susan Main. Su queste basi ha costruito un curriculum variegato e di tutto rispetto in cui è presente innanzitutto tantissimo Teatro.  Vivace  protagonista  di  testi  leggeri  e  divertenti,  scrive  e  interpreta  Le  relazioni  più  o  meno pericolose (con  Margherita Antonelli)  e Sotto  il  vestito  Foti,  includendovi  alcuni  dei  tantissimi  personaggi nati durante il suo sodalizio con il mitico gruppo dei Cavalli Marci, dopo 3 anni di sold out nei teatri di tutta  Italia  e  la  registrazione  di  ben  quattro  diversi  spettacoli  per  la  rassegna Palcoscenico di  Raidue:  un  vero record.  Parallelamente e con altrettanto entusiasmo affronta autori classici come Pirandello, Shakespeare e Checov e i più moderni come Albee e Camus.  Niuiòrc  Niuiòrc, monologo  brillante  con  sfumature  poetiche,  è  il  terzo  lavoro  da  lui  scritto,  diretto  e  interpretato.  Tra  i  suoi  progetti  anche  Venti  Fotici,  esperimento  teatral-musicale  in  cui  il  pubblico  è  spettatore, complice e artefice della scaletta della serata, sempre diversa. Nel  2018  è  protagonista  maschile  con  Massimo  Dapporto  di  “Un  momento  difficile”,  che  riprende  la  sua tournée nel Nord Italia nel 2019. Nel  Cinema  ha lavorato, tra gli altri, con Giuseppe Tornatore, Roberto Faenza e Giuseppe Piccioni.  “Tiger boy”, cortometraggio di Gabriele Mainetti di cui Francesco è protagonista, è rientrato nella ristretta rosa dei dieci cortometraggi selezionati per gli Oscar 2014. In  Televisione alterna  felicemente  ruoli  drammatici  e  brillanti,  interpretando  con  disinvoltura  personaggi profondamente distanti fra loro.
Dopo esser passato dall’avvocato senza scrupoli di  Squadra Antimafia 3 al fragile boss di Tutta la musica del cuore, dal mai cresciuto dj nella sitcom       All Stars al perfido Sgrò di Intelligence, dal boss Stefano Bontade ne Il capo dei capi     al buonissimo idealista Pietro Passalacqua delle due serie di Raccontami, è  stato           lo psicologo instabile de Una grande famiglia e il capotreno, coprotagonista degli spot di Italo. Degna di nota la sua interpretazione del giudice Mazza, “antagonista” di Francesco Montanari nella serie tv Il cacciatore, della quale ad Aprile 2019 inizierà le riprese della seconda stagione. Ha lavorato molto anche in Radio (con Francesco Salvi e Paolo Villaggio, tra gli altri)  e dal 2001 al 2004 è stato protagonista con i suoi personaggi su Radio KissKiss.

per informazioni e prenotazioni: teatro canovaccio Via Gulli , 12 tel.347.3124498 /328.4254497

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