Controlli sui locali del centro storico di Catania

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Controlli sui locali del centro storico di Catania

Nei giorni scorsi, su disposizione del Questore, la Polizia di Stato ha effettuato controlli straordinari nel centro storico di Catania volti a contrastare l’illegalità diffusa in detta zona con particolare riferimento al rispetto della normativa in materia di sicurezza e agibilità delle discoteche, riposo della quiete pubblica e occupazione illegale di spazio di vie pubbliche da parte degli esercenti commerciali titolari di ristoranti, pub e simili.
Uno dei suddetti controlli è stato effettuato presso un noto ristorante ubicato in Piazza Federico di Svevia il cui titolare è stato indagato in stato di libertà per il reato di invasione di vie pubbliche e, a tal riguardo, per avere occupato illegalmente, chiudendo sin anche una buona parte della strada, circa 200 metri quadri di spazio.
Nella medesima piazza, un altro titolare di attività di somministrazione bevande e alimenti, è stato indagato per il medesimo reato e, in questo caso, per avere occupato 120 metri quadri; analoghi reati sono stati contestati ai titolari di altri 2 esercizi commerciali.
Controllata anche una discoteca e, attese le diverse violazioni in materia di sicurezza, al titolare sono state irrogate alcune prescrizioni cui seguiranno sanzioni da parte dell’Organo competente Asp Spresal.
Infine, fatto di rilievo, è il controllo effettuato presso un noto ristorante il cui titolare è stato indagato in stato di libertà per i reati di frode in commercio, poiché deteneva del pesce spada all’interno del pozzetto congelatore non contrassegnato come tale nell’apposito menù, per il reato di sfruttamento dello stato di bisogno dei lavoratori, in taluni casi sottopagati e costretti a lavorare in condizioni pessime sotto il profilo della sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro. Inoltre, il titolare è stato indagato in stato di libertà per aver assunto lavoratori senza un regolare contratto. Uno di questi lavoratori percepiva l’indennità di disoccupazione dopo aver dichiarato falsamente di essere stato licenziato dal ristorante in argomento; per tale motivo, è stato contestato anche il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato per avere indebitamente percepito detta indennità.
Attese le macroscopiche criticità riscontate sotto il profilo dell’igiene e sicurezza pubblica, l’Asp competente ha sospeso l’esercizio commerciale in argomento; tuttavia, senza autorizzazione, l’indomani detto esercizio ha riaperto ragione per la quale il titolare è stato indagato anche per il reato di inottemperanza ad un provvedimento legalmente dato dall’Autorità ai sensi dell’art. 650 c.p.
L’Ispettorato del lavoro, visti i molteplici lavoratori in nero, irrogheranno sanzioni pecuniarie per circa 24 mila euro al titolare di detto ristorante; intervenuto anche il Reparto Annona della Polizia Locale che, per quanto di competenza, ha irrogato le relative sanzioni.

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