di Vincenzo Parisi
Presidente Comitato Cittadino “Romolo Murri”
La decisione della Micron di lasciare Catania è una notizia assolutamente drammatica che rischia di avere un effetto domino senza eguali non solo per il capoluogo etneo ma anche per il resto della Sicilia. Tralasciando i motivi per cui il colosso americano si sta trasferendo in luoghi più appetibili come Singapore o Taiwan è opportuno comunque farsi delle domande. Cosa stanno facendo le istituzioni per evitare che altri imprenditori fuggano dalla zona industriale di Catania? Che idee o piani di intervento si stanno imbastendo per garantire il futuro dell’Etna Valley? In qualità di presidente del comitato cittadino “Romolo Murri” il sottoscritto Vincenzo Parisi, dopo aver ascoltato preoccupazioni e segnalazioni dei pendolari della zona industriale, ha più volte ribadito che bisogna agire in tempi rapidi su uno dei principali cuori pulsanti dell’economia siciliana con progetti di rilancio certi ed a precise scadenze. Lasciare le aziende senza nemmeno i basilari servizi come le strade in buone condizioni o illuminazione perfettamente funzionante ha l’effetto che stiamo vedendo in questi ultimi anni: le grosse multinazionali che restano isolate o sono costrette ad interrompere la produzione perchè, durante le piogge torrenziali, l’intera area puntualmente si allaga. Un film, insomma, visto e rivisto. Il comune di Catania in dissesto e senza denaro necessario, a garantire la vivibilità e la sicurezza della zona industriale, non può essere una scusa. Passo dopo passo stiamo assistendo alla morte dell’Etna Valley e se non si prendono ora gli opportuni provvedimenti rischiamo di accorgerci del suo funerale quando ormai sarà troppo tardi.
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