“ComuniCane”, il mondo visto attraverso gli occhi del cane

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“ComuniCane”, il mondo visto attraverso gli occhi del cane

MASCALUCIA – Sembra un discorso controtendenza quello di lasciare liberi i cani di vivere il territorio in piena salute e monitorati dai volontari Oipa e non chiuderli in canile ma a suffragarlo è la legge regionale n. 15 del 2000 oltre ad un discorso etico sostenuto dagli animalisti dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali). I canili devono essere solo strutture di transito nelle quali i cani devono trovare cure, se necessario essere sterilizzati, e poi rimessi in libertà.
Gli unici animali che devono essere conferiti ai canili sono quelli comprovatamente mordaci e traumatizzati e che devono essere prelevati obbligatoriamente.
A sostenerlo nei vari interventi sono stati i diversi relatori dell’evento presso l’Auditorium comunale “Mauro Corsaro”: Veronica Papa, presidente del Centro cinofilo “La Margherita” di Ceggia (VE), Alessandra Puliafito, educatore cinofilo, Giulia Pennisi, istruttore cinofilo, Katia Santonocito, direttore sanitario clinica “La Veterinaria” di Mascalucia, Tiziana Genovese, delegato Oipa sezione di Catania e provincia, Coordinatore Gez-Oipa Catania e provincia, Alessandro Piacenza, vice coordinatore Gez-Oipa, Carmelo Macrì, dirigente Asp veterinaria Catania.
A rappresentanza del Comune il sindaco, Giovanni Leonardi e l’assessore alla Tutela ambientale e Randagismo, Sonia Grasso.
«Abbiamo la presunzione di voler vedere le cose dal punto di vista del cane piuttosto che da quello umano – ha commentato Tiziana Genovese -. Dobbiamo ragionare in senso contrario di come abbiamo fatto sino ad oggi – ha continuato il delegato provinciale Oipa -. La Sicilia ha una legge regionale innovativa che è la n. 15/2000 che recepisce la legge quadro nazionale. La Sicilia nel recepirla è avveniristica in questo senso perché prevede la possibilità per i cani di vivere liberi sul territorio come è giusto che sia e ciò vale anche per i gatti».
Nel suo intervento, il primo cittadino Giovanni Leonardi ha sottolineato che: «Il nostro è un territorio difficile e complicato – ha detto – e il problema del randagismo è anche costoso. E sin da subito abbiamo cercato di trovare sul territorio quella collaborazione che in taluni casi c’è. Questa è un’importante iniziativa – ha concluso – perché non si fa altro che applicare la legge. Per questo motivo qualche mese fa abbiamo consegnato un ricovero per cani randagi, il lotto di terreno, di proprietà del Comune, serve per accogliere cani randagi che, una volta controllati e curati, saranno rimessi in libertà. E ciò a costo zero in quanto la struttura è gestita da volontari».
L’assessore Sonia Grasso che da tre anni si adopera per sanare il problema randagismo a Mascalucia ha spiegato che: «In questi anni – ha detto – abbiamo collaborato con le associazioni ma anche con l’Asp attivando meccanismi virtuosi corretti e applicando la legge. E’ chiaro, nel canile vanno solo i cani mordaci diversamente è illegale. Grazie all’Asp beneficiamo di due sterilizzazioni settimanali e grazie ai volontari possiamo monitorare gli animali in libertà».

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