“Rebecca nel profondo dell’anima” alla ricerca del bene

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“Rebecca nel profondo dell’anima” alla ricerca del bene

CATANIA – “Rebecca nel profondo dell’anima” di Jasminka Domaš, traduzione di Suzana Glavaš per la Mongolfiera Editore, sarà lo spunto per una conversazione che si terrà venerdì 24 marzo, alle ore 18, nella libreria Mondadori Bookstore di via Sangiuliano n. 223. L’evento è organizzato dalla Libreria Mondadori e dall’Associazione Culturale ShamarVision. A trarre spunto dal libro per una chiacchierata ci saranno Filippo Di Mauro, Suzana Glavaš, Giovanni Iozzia e Carmelo Zaffora. Sarà presente anche il presidente di ShamarVision, Claudio Samuele Schillaci.
Una chiacchierata, dunque, nella quale il pubblico potrà ben inserirsi trasformando l’evento da normale presentazione a vero e proprio happening. Un momento di condivisioni di intenti, seppur nel rispetto delle differenti opinioni, per favorire il dialogo, alla base di ogni pacifica convivenza umana e sociale.
Nel racconto di Jasminka Domaš, che parla delle tristi vicende di una violoncellista ebrea nella Croazia della Seconda Guerra Mondiale, in piena Shoah, “Non vi sono in questa prosa né grida né pathos né condanne; l’aura sacrale della parola ci introduce in un’atmosfera di sofferenza umana con la solennità del silenzio, attraverso il prisma del profondo dell’anima, dimora dei sentimenti più puri. […] Per tale motivo questo è un romanzo che trascende la tematica dell’Olocausto su cui è costruito e ne offre una chiave di lettura sul modello del mito dell’eroe che tramite l’esposizione ad un pericolo mortale riesce a ritrovare un bene prezioso, difficilmente raggiungibile”, scrive Suzana Glavaš. E nella postfazione David Albahari aggiunge: “Talvolta bisogna piegarsi fino a terra, sta scritto nei libri sacri, per vedere il volto del Signore. Talvolta, invece, bisogna rimanere in silenzio per esprimere le giuste parole. E talvolta bisogna prendere un libro in mano, un libro come Rebecca nel profondo dell’anima, e in esso ritrovare conforto e rivivere la speranza che il mondo, con tutti noi che ne facciamo parte, è comunque tenero e davvero buono”.

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