Aerolinee Siciliane: cosa c’è di opaco nel trasporto aereo in Sicilia? La strategia regionale può costarci il 2,5% del PIL siciliano.

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Aerolinee Siciliane: cosa c’è di opaco nel trasporto aereo in Sicilia? La strategia regionale può costarci il 2,5% del PIL siciliano.

A seguito della rottura del contratto tra l’aeroporto di Forlì e Aeroitalia, per disservizi su rotte verso la Sicilia e le isole, Aerolinee Siciliane SpA, forte del suo azionariato popolare composto da cittadini e imprese siciliani, ha diramato un comunicato con alcune domande.

·      Lo scorso 22 maggio, Aerolinee Siciliane ha inviato una lettera al Presidente Schifani per contribuire alle strategie regionali in tema di trasporto aereo. Siamo senza dubbio il team di maggiori esperti di trasporto aereo in Sicilia. Perché il presidente Schifani non vuole parlare con noi?

·      Tutte le carte del trasporto aereo sono state giocate sul rapporto con Aeroitalia, compagnia che ha finora cancellato i propri impegni su molte rotte, con destinazioni siciliane, spesso anche a ridosso delle partenze, oppure con ritardi enormi. Perché questa scelta, accompagnata da grandi campagne pubblicitarie? Queste campagne sono state fatte con fondi della compagnia in questione?

·      Nel rapporto con i vettori, la parlamentare del Movimento 5 Stelle Stefania Campo ha fatto interrogazioni e richieste di accesso agli atti alle quali non è stata data risposta. A queste richieste è stato opposto un diniego per una clausola di riservatezza con gli operatori aerei che riteniamo non sussista, perché i contributi su tratte nazionali non possono essere erogati e i patti che implicano atti contro legge sono nulli. Perché quindi questo segreto e questa riservatezza su contribuzioni che siamo certi non esistono, perché diversamente ci sarebbe una clamorosa violazione di norme internazionali?

 

“Aerolinee Siciliane – spiega il presidente della compagnia Luigi Crispino – vuole essere utile alla terra dei propri azionisti, sa che il mercato siciliano vale quaranta milioni di passeggeri e non venti e sa come contribuire a sviluppare questo traffico con beneficio per tutti. La Regione Siciliana continua invece ad affidarsi a imprese esterne che non sono, quanto meno, di parola. Ricordiamo anche, nel recente passato, almeno due sceicchi arabi svaniti nel nulla, così come erano arrivati. Possibile che si spendano i soldi di tutti e nessuno si chieda se ci siano reati sottostanti?” Crispino argomenta: “I siciliani vogliono che sia loro garantito il diritto di movimento. Vuole la Regione Siciliana risolvere il problema del trasporto aereo, sì o no? Se la risposta fosse sì, noi ci siamo.” Ma anche sui numeri Aerolinee avanza grosse perplessità: “La strategia regionale non impedisce i prezzi alti e a nostro avviso li innesca. Il costo di questa pervicacia autocratica può arrivare a due miliardi, per i soli maggiori costi di trasporto aereo, pari al 2,5% del PIL siciliano. Un prezzo davvero eccessivo per un eventuale capriccio istituzionale e senza considerare gli atti secretati dagli aeroporti.”

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