Al via le riprese de “Il Gattopardo” anche a Palermo. Lagalla e Carta: «Grande occasione per la città»

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Al via le riprese de “Il Gattopardo” anche a Palermo. Lagalla e Carta: «Grande occasione per la città»

Saranno girate anche a Palermo le riprese, iniziate oggi nella capitale, della nuova serie Netflix “Il Gattopardo”, tratta dal romanzo omonimo di Tomasi di Lampedusa, magistralmente trasposto in film da Luchino Visconti nel 1963. I sei episodi, prodotti da Indiana Production e Moonage Pictures, saranno interpretati da Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Saul Nanni e Deva Cassel, con un casting di 2.500 comparse tutte residenti in Sicilia e il coinvolgimento di una considerevole quantità di maestranze locali.

«Siamo onorati di ospitare nella nostra città alcune delle riprese della serie tv “Il Gattopardo” – dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla -. Una produzione internazionale che darà spazio al racconto della Sicilia e di Palermo attraverso la bellezza del suo patrimonio storico e artistico noto in tutto il mondo e che dimostra come Palermo si presenti sempre più come “Città cinematografica”. Una vocazione naturale che certamente questa amministrazione vorrà valorizzare e sostenere alla luce dei notevoli flussi turistici ed economici che può contribuire a portare in tutto il territorio regionale».

«Ospitare una grande produzione internazionale ispirata ai luoghi de “Il Gattopardo” – dichiara l’assessore Maurizio Carta – è una grande occasione per Palermo per due motivi: da un lato, perché permette di mostrare la città e le sue bellezze a un pubblico internazionale, amplificando ulteriormente il messaggio di attrattività e accoglienza turistica che Palermo già trasmette al mondo. Dall’altro, perché attiva una filiera produttiva e logistica a supporto delle riprese che stimola l’economia palermitana, contribuendo ad attivare quei processi di rigenerazione urbana che le nuove economie creative, a cui appartengono le produzioni cinematografiche, generano producendo un alto impatto che supera sicuramente i piccoli disagi quotidiani prodotti dalle riprese».

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