NOTIZIE SCIENTIFICHE: “Perso il 21% delle zone umide negli ultimi 300 anni”

NOTIZIE SCIENTIFICHE:  “Perso il 21% delle zone umide negli ultimi 300 anni”

La Terra avrebbe perso fino ad un quinto delle sue zone umide secondo quanto riporta un nuovo articolo di The Conversation che si rifà ad un nuovo studio pubblicato su Nature. Un dato allarmante che fa comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici che non riguardano solo le temperature d’estate sempre più alte.

Zone umide e agricoltura

Lo studio si interessa soprattutto alle zone umide che, soprattutto nel corso degli ultimi 300 anni, sono state oggetto di una vera e propria distruzione. Aree come quelle di torbiere e stagni, solo per citare un paio di formazioni acquose che a volte possono coprire tantissimi ettari, in molte aree sono diventate solo un ricordo. La causa è da ricondurre anche all’agricoltura: il prosciugamento favorirebbe, infatti, la formazione di terreni agricoli più fertili.

21% delle zone umide del pianeta perso

I ricercatori calcolano che un 21% delle zone umide del pianeta sarebbe andato perso. Parliamo di un’area che ha le stesse dimensioni dell’India. La situazione non è uguale dappertutto: ci sono diverse aree che hanno registrato delle perdite molto più cospicue. Un esempio è l’Irlanda che ha addirittura perso il 90% delle zone umide. In Irlanda la causa principale è da ricondurre all’azione di drenaggio incessante che è stata effettuata nel corso degli ultimi decenni per agevolare i raccolti.
Altra area che ha sofferto molto è quella del Regno Unito: in questa regione il 75% delle zone umide si è prosciugato. Per quanto riguarda l’intera Europa, i ricercatori stimano che almeno metà delle zone umide del continente sia andata perduta una situazione non dissimile da quella degli Stati Uniti, dell’India e della Cina.

Tentativi di ripristino in Florida

Ci sono alcune zone in cui gli apparati governativi stanno tentando di porre un freno. Un esempio è quello relativo ai fondi stanziati per ripristinare le Everglades in Florida. Si tratta di una delle zone umide subtropicali più vaste dell’America settentrionale. Lo Stato ha emesso finanziamenti di oltre 10 miliardi di dollari che saranno spesi nel corso di 35 anni.

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