Manlio Messina, Giancarlo Caramanna e la manina di Lollobrigida

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Manlio Messina, Giancarlo Caramanna e la manina di Lollobrigida

Il giornalista Giovanni Tizian non molla la presa e continua a svelare quanti soldi sono stati mal spesi per incrementare il turismo dalla Regione Siciliana nella passata legislatura.

In un articolo di denuncia apparso stamani sul quotidiano il “Domani”, a p. 7, il giornalista prende di nuovo di mira l’onorevole Manlio Messina, catanese, ex assessore regionale del Turismo, proconsole di Giorgia Meloni in Sicilia, attuale vice capogruppo vicario alla Camera dei Deputati in quota Fratelli d’Italia.

Al tempo in cui era assessore regionale – scrive Tizian – Manlio Messina si mise in testa l’obiettivo di rilanciare i flussi turistici. A tal fine intese produrre una grande riforma tramite una norma-quadro complessa, necessaria, rivoluzionaria. Per raggiungere l’ambizioso scopo affidò ad un consulente il ruolo di collaborazione a “supporto delle attività di promozione con particolare riferimento alla programmazione delle fiere internazionali e studio su una nuova normativa regionale sul turismo”.

Dal gennaio 2021 al marzo 2022, cioè per quindici mesi, la Regione siciliana pagò lo stipendio al consulente – che è Giancarlo Caramanna – ma purtroppo una legge epocale sul turismo in Sicilia non fu fatta, sebbene il Caramanna ne abbia le competenze: sulla carta è un imprenditore del settore turistico con alberghi nella riviera romagnola frequentati da clientela proveniente dal Baltico.

Braccio destro di Francesco Lollobrigida (attuale ministro dell’Agricoltura e cognato di Giorgia Meloni), Giancarlo Caramanna è una figura organica al partito: componente della corrente di Fratelli d’Italia che fa riferimento alla presidente del Consiglio, da tempo in frizione con i “gabbiani” di Fabio Rampelli, che rappresentano l’ala meno moderata. Proprio questi ultimi intravvedono dietro l’incarico di consulenza dato all’on Caramanna in Sicilia (dove è stato anche eletto) la manina di Francesco Lollobrigida.

Una cosa è comunque certa: l’innovativa legge-quadro sul turismo che doveva essere il fiore all’occhiello del duo Giancarlo Caramanna/Manilio Messina non è mai stata fatta.

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