La Bomba di Siracusa

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La Bomba di Siracusa

Precisamente nella zona industriale, in un’aria distrutta non solo a livello ambientale, ma anche sanitario dato l’alto indice di tumori, rischia di avere anche una nuova emergenza, quella occupazionale.
La bellezza di 8000 posti di lavoro sono a rischio, mi riferisco al comparto del petrolchimico della raffineria della Lukoil, o meglio della Isab società con sede in Svizzera controllata appunto dalla Lukoil società energetica della Russia di Putin,.
Trovandosi in difficoltà a causa delle sanzioni con i conti bloccati non può approvvigionarsi di Petrolio in altri Paesi esportatori , riceve dalla Russia la totalità del Petrolio per fornire all’Italia il 25 % del fabbisogno di prodotti petroliferi raffinati , però a gennaio, quando le nuove sanzioni della U.E questa unica fornitura si bloccherà, il timore è che Putin potrebbe anticipare lo stop bloccandone l’invio, cosa improbabile dato il costo del greggio non raffinato.
Veniamo ai numeri la produzione della raffineria di Siracusa lo scorso anno era di 7 milioni di tonnellate di greggio lavorato, quest’anno solo nel mese di maggio, sono arrivati oltre 650mila barili di petrolio greggio, attraverso Siracusa, l’Italia è il maggiore importatore di petrolio Russo d’Europa.
Bisogna però sapere che la Isab compra il suo petrolio con oltre il 30 % di sconto rispetto al mercato, per poi rivenderlo a prezzo pieno, ovviamente guadagnando tantissimo. Se Putin un giorno decide che ha già guadagnato tanto, può mettere in ginocchio l’economia energetica Italiana, dato che dipendiamo anche dal petrolio Russo ma soprattutto distruggere il tessuto lavorativo e sociale del comparto petrolchimico di Siracusa, dato che questa raffineria comprata anni fa dalla ERG da lavoro diretto e indiretto a 8000 mila lavoratori, visto che tutte le strutture del comparto sono collegate alla raffineria Isab, un esempio?
La Isab fornisce carburante a parecchie aziende della zona , aziende di chimica , energia elettrica ecc ecc, quindi se la raffineria si blocca tutto si ferma ecco perché migliaia di famiglie sono con il fiato sospeso per la guerra in Ucraina.
Aggiungiamo inoltre il danno economico che ne deriva al porto di Augusta, terminal dei prodotti petroliferi .
Esso è il quanto porto d’Italia, al primo posto abbiamo Genova, poi Trieste, Gioia Tauro e appunto Augusta per un totale di 35 mila tonnellate di prodotti in transito.
Saltando anche il comparto portuale per la Sicilia sarebbe la perdita di due punti di percentuale.
Ma cosa fa il Governo nazionale? Nulla! la cosa non gli interessa, quello Regionale a guida Musumeci invece fa dei timidi gridolini, l’Assessore Turano della giunta Musumeci capo delle Attività Produttive si limita a scrivere letterine, ben tre dal 29 Marzo, al Ministro leghista Giorgetti titolare del dicastero dello sviluppo economico, chiedendo l’attivazione almeno di un tavolo tecnico per capire come disinnescare questa bomba.
Il Ministro invece non dà alcun segno di vita come se le lettere non siano state recapitate, in effetti con la lentezza delle poste probabilmente le missive si saranno fermate su per i monti della Calabria.
Musumeci invece che fa ? Nulla !!!! primo perché è impegnato a fare i tour elettorali per la sua campagna elettorale senza essere il canditato del centro destra, ma il suo silenzio assordante, lui che grida sempre per i diritti della Sicilia, dipende dal fatto che non vuole inimicarsi questa fetta di Lega dato che sono anche loro che non lo vogliono ricandidare.
Quindi il presidente Musumeci preferisce fare violentare la Sicilia per la esigua speranza di una ricandidatura , come al solito assistiamo alla svendita della Sicilia per interessi di pizzicagnolo.

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