Ambiente: Antenna 5 G perplessità ancora non del tutto chiarite.

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Ambiente: Antenna 5 G  perplessità ancora non del tutto chiarite.

Parliamo di tecnologie all’avanguardia, parliamo dell’antenna 5 G che, in queste settimane desta polemiche e preoccupazioni. Ufficialmente sono stati condotti studi da vari ricercatori scientifici che, tuttavia non chiariscono del tutto i dubbi che le Associazioni contro l’istallazione dei 5 Giga hanno, riguardo ai danni che le onde elettromagnetiche potrebbero causare all’uomo in termini di salute. I comitati di cittadini, sorti spontaneamente e sparsi in parecchie città del nostro paese sono concordi nel pensare che le rassicurazioni fatte dal nostro governo e da Istituti scientifici non siano sufficienti a garantire la salute pubblica, poichè i tempi di osservazione e studio sono stati troppo brevi per stabilirne l’ok definitivo. L’impiego dei 5 giga, se dal punto di vista tecnologico avanzato migliorerebbe i collegamenti in rete, dall’altra sta muovendo pareri discordanti in quanto la comunità scientifica si divide tra chi è a favore e chi invece no. Chiariamo un po le cose: gli studi condotti sui ratti in laboratorio, ha dimostrato che in dodici anni di ricerca seguendo attentamente le cavie, dalla nascita alla loro morte dopo l’esame autoptico ha evidenziato vari problemi di salute tra cui il tumore al cuore ed al cervello. I ratti sono stati esposti alla penetrazione delle radiofrequenze che, data la densità di potenza ha esposto sensibilmente, le cavie che si sono ammalate di cancro. Le associazioni anti 5 G, non vogliono creare panico, ma chiedono precauzione ed accertamento sicuro prima del suo utilizzo ufficiale. La tecnologia avanza a passi da gigante, tuttavia il progresso positivo che apporterebbe il 5 Giga sostituendo gli attuali 4 G, non deve però precludere la salute degli abitanti di paesi e continenti dove l’istallazione sta già avvenendo. E’ risaputo, che esporre i bambini al di sotto dei 12 anni a dispositivi come: tablet o telefonini senza precauzioni in termini di distanza e di tempo, risulti dannoso poichè i bambini non hanno la corteccia cerebrale abbastanza sviluppata da poter essere “protetti” dai campi elettromagnetici, causando miopia e maculopatia; tant’è che regioni italiane come il Friuli, appoggiano mozioni e disegni di legge sconsigliando l’uso di video terminali. I dubbi di studiosi del settore che avvallano la tesi anti 5 G, riguardano il modo in cui è stati condotti gli studi del 5G: un manichino riempito di gel, può essere paragonato all’essere umano, in carne ossa e tessuti? Se per molti Istituti scientifici le frequenze non penetrerebbero in modo aggressivo nell’uomo, resta il fatto che l’IARC ha comunque definito il 5 Giga, “possibilmente cancerogena.” Il fatto che, vi sia una percentuale bassa riscontrata sulle cavie di laboratorio colpite da tumore, rapportando i numeri in un territorio di migliaia di persone, la percentuale non interesserà 50 o 100 persone ma centinaia di uomini, donne e bambini. La tecnologia può aiutare la scienza a prevenire danni alla salute? Si, come cablare i cavi di rete, oppure utilizzare gli smartphone con viva voce o auricolari, evitando il caricamento della batteria sul comodino vicino il letto in cui dormiamo, diminuire l’ utilizzo dati, non tenendo il telefono in tasca vicino al nostro organismo, niente cordeless ma si al telefono fisso di casa. L’inquinamento elettromagnetico o elettrosmog esiste e non può essere ignorato, in passato l’uomo ha commesso errori pagati caro sulla pelle dei cittadini con l’utilizzo di emissioni di C02 nell’aria o combustibili che per decenni hanno oggi modificato l’atmosfera ed il suo ecosistema. Si è ritrovato il modo con energie pulite di contrastare l’emissione di sostanze nocive nell’aria che respiriamo. Non roviniamo piccoli e grandi traguardi ottenuti, dopo anni di ricerca che hanno confermato danni e alta mortalità tra la popolazione mondiale. Le Associazioni anti 5G si augurano che, l’elettrosmog non sia in futuro motivo di regressione ambientale; c’è l’ho auguriamo tutti, per il nostro bene e per quello dei nostri figli in futuro.

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