Autorizzateci a vendere il pesce direttamente dalle Barche o in alternativa indicateci un luogo dove poter vendere il pesce fresco locale

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Autorizzateci a vendere il pesce direttamente dalle Barche o in alternativa indicateci un luogo dove poter vendere il pesce fresco locale

Il Presidente dell’ A.P.M.P. Associazione Pescatori Marittimi Professionali di riferimento alle note già protocollate, presso tutti gli Enti, Istituzioni e organi preposti,  di riferimento alla videoconferenza svolta in data 03-04-2020, di riferimento all’ incontro effettuato in data odierna 06-04-2020 all’interno del Porto di Catania insieme alla commissione precostituita, premesso che i lavoratori che formano gli equipaggi per almeno oltre n. 50 imbarcazioni munite di Licenza di Pesca e iscritte nei RR.NN.MM. e GG, i quali formalmente hanno chiesto di poter essere autorizzati alla vendita del pesce fresco locale direttamente dalle imbarcazioni (così come previsto da alcune norme che regolano la materia), nel rispetto di tutte le misure di contingentamento, prevedendo anche l’utilizzo di transenne davanti le imbarcazioni, utili a garantire le dovute distanze di sicurezza così come previsto da tutte le ordinanze sia regionali che locali, prevedendo un percorso “protetto”  per i cittadini utenti consumatori, e, considerati gli ampi spazi disponibili all’ interno del Porto e osservando la disposizione dei pescherecci che sono tutti ormeggiati abbondantemente distanziati tra di loro, considerato che i mercati all’ aperto sono considerati dall’opinione pubblica potenzialmente più  “sicuri”  di quelli al chiuso,  tenuto conto che il sistema di aerazione e climatizzazione è naturale (quindi non occorrono filtri particolari in questo periodo di emergenza Covid 19 – così come suggerito tra l’altro da autorevoli pareri scientifici in merito all’ effettiva sicurezza all’ interno dei luoghi chiusi frequentati dal pubblico),  con istanza depositata a mezzo PEC inviata al Signor Prefetto, al Signor Sindaco, al Signor Comandante della Capitaneria di Porto, ecc, ha chiesto:

  • L’autorizzazione alla vendita diretta dei prodotti ittici freschi locali direttamente dall’imbarcazione in questo periodo di emergenza Covid 19 creando di fatto un contatto diretto produttore consumatore, da effettuarsi all’interno del Porto di Catania e, prevedendo lo stesso discorso anche per il porticciolo di San Giovanni Li Cuti, Ognina, Acitrezza, Santa Maria La Scala, Pozzillo, Riposto, al fine di venire incontro alle esigenze della categoria che intende poter lavorare visto che la PESCA è stata considerata da Governo centrale quale servizio essenziale utile alla popolazione;
  • Prevedere e/o programmare il  “mercato del pescatore”  da realizzarsi all’interno dei Porti della provincia, dove poter giornalmente effettuare la vendita dei prodotti ittici freschi locali in area attrezzata di gazebo, banconi in acciaio inox e/o  tutto ciò che serve per la vendita diretta;
  • NEL CASO DI PARERE NEGATIVO riguardo alla vendita diretta dall’ imbarcazione da effettuarsi in questo periodo di Emergenza Covid 19 , così come proposto da numerosi pescatori e armatori, con l’istanza depositata ha  chiesto al Signor Sindaco, Al Signor Comandante della Capitaneria di Porto e a tutti gli organi preposti voler indicare alla categoria, quindi a tutti gli armatori e pescatori, nonché all’ associazione A.P.M.P.,  tenendo in considerazione che il mercato ittico all’ ingrosso ha subito un crollo totale riguardo alla vendita del pesce fresco locale, , di INFORMARE I PESCATORI in merito  ai mercati aperti,  aree destinate alla vendita dei prodotti ittici freschi locali, e,  quali sono i metodi consentiti per poter distribuire e vendere il pesce appena pescato.
  • Chiede l’intervento autorevole delle Istituzioni locali  presso tutti gli organi dello Stato regionale e nazionale al fine di poter meglio disciplinare il settore PESCA, in questo periodo emergenziale sia dal punto di vista economico che da quello sanitario, tenendo in  considerazione il fatto che, il Governo ha ritenuto la PESCA  SERVIZIO ESSENZIALE   che, però,   di fatto, NON AVENDO SOLUZIONI VALIDE PER POTER VENDERE IL PRODOTTO ALIMENTARE,  diventa un servizio inutile,  visto che non ci sono metodi e/o decreti attuativi che consentono l’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa della vendita e distribuzione del pesce fresco locale, tenendo conto delle reali esigenze e problematiche vissute “in campo” , creando di fatto ulteriore DANNO e BEFFA ai lavoratori che rischiano di perdere per sempre l’opportunità occupazionale, visto che gli armatori non potendo vendere, saranno costretti, a seguito dei numerosi costi di gestione, a cessare l’attività con il conseguente deposito delle Licenze.

In un documento a firma congiunta hanno formalizzato parere favorevole alla vendita diretta dalle imbarcazioni oltre all’ A.P.M.P: anche la D.ssa Annalisa Spanò Presidente del CO.GE.PA. , e  il Signor  Molino Giacomo  Presidente della Cooperativa Motopescherecci del Porto di Catania

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