ACI CASTELLO, CELEBRA LA V° EDIZIONE RIEVOCAZIONE STORICA DEL RITORNO IN PATRIA DELLE RELIQUIE DI SANT’AGATA

Home Cultura ACI CASTELLO, CELEBRA LA V° EDIZIONE RIEVOCAZIONE STORICA DEL RITORNO IN PATRIA DELLE RELIQUIE DI SANT’AGATA
ACI CASTELLO, CELEBRA LA V° EDIZIONE RIEVOCAZIONE STORICA DEL RITORNO IN PATRIA DELLE RELIQUIE DI SANT’AGATA

di Carmelo Santangelo

L’Associazione culturale OnmArt, presidente il prof. Salvo Luzzio, in collaborazione con il Circolo Sant’Agata Al Castello, coordinato dalla pittrice M° Ausilia Patanè e con l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detti “Cavalieri di Malta” coordinati dal priore Antonello Di Benedetto, col patrocinio del Comune di Acicastello, sindaco Dr. Carmelo Scandurra, come negli anni precedenti, in sinergia con i regolamenti urbani imposti dalla Pubblica Amministrazione, hanno dato vita alla rievocazione Storica del ritorno in patria delle spoglie della Patrona di Catania, Sant’Agata. L’evento, se pur poco conosciuto dal grande pubblico dei devoti catanesi, ma di primaria importanza storica culturale, il ritorno da Costantinopoli delle spoglie di Sant’Agata, fa rivivere quel momento la rievocazione storica del ritorno delle spoglie della Patrona di Catania nel porticciolo di Aci Castello. Hanno fatto da cornice, oltre al gran pubblico locale e turisti, attirati dall’insolita processione e dalle uniforme dei Cavalieri di Malta, del gonfalone e soci del circolo Sant’Agata.
Un discorso commemorativo ai piedi del Castello Normanno è stato tenuto dal prof. Salvo Luzzio, ha ricordato tempi e modi del trafugamento della spoglie di Sant’Agata e del suo ritorno in patria. Ecco la storia vera raccontata.
I due soldati della guardia imperiale bizantina, Gisliberto di origine francese e Goselmo, calabrese, furono gli artefici e coraggiosi autori che trafugarono le reliquie ben custodite della Santa a Costantinopoli. Secondo la leggenda, si racconta che Sant’Agata apparve in sogno a Gisliberto esprimendo la volontà di tornare in patria. Il fatto si ripeté più volte e questi, vista l’insistenza, si confidò con l’amico Goselmo, i quali, insieme hanno deciso di obbedire. I resti di Sant’Agata appena trafugate, per non essere viste da qualcuno, furono distribuiti nelle sacche delle loro frecce ed imbarcate con destinazione Catania. Il Vescovo Maurizio, che in quel momento era residente proprio nel Castello Normanno, era il 16 agosto del 1126, prese in consegna le reliquie di Sant’Agata che era ritornata in patria per propria volontà dopo ben 86anni di esilio. Il Vescovo rinchiuse le reliquie in una cappella all’interno del castello normanno ed il giorno dopo, il 17 agosto, in processione i numerosi devoti catanesi la riportarono in Cattedrale, l’attuale Sant’Agata Vetere. Da allora i catanesi hanno potuto rendere omaggio e culto alla loro Patrona, evento che si ripete annualmente in questa ricorrenza.
In finale i ringraziamenti e l’auspicio che negli anni a venire l’evento possa trovare spazio, non solo storico, ma anche e soprattutto religioso.
“In nome proprio e delle Associazioni coinvolte – dice il prof. Luzzio – ringrazio la Pubblica Amministrazione, rappresentata dal Dr. Carmelo Scandurra, per il benevolo consenso della manifestazione, l’artigiano sig. Giorgio Migliori per la costruzione dello scrigno e della mini Vara, il pescatore proprietario della barca messa a disposizione per l’evento religioso, il corpo dei Vigili Urbani e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita della ricorrenza.

Condividilo:

Lascia un commento