Attacco a Sostare: distrutte 28 colonnine

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Attacco a Sostare: distrutte 28 colonnine

CATANIA – Sostare, la società che gestisce le strisce blu a Catania, nelle ultime settimane è stata sotto attacco. Ben 28 colonnine dei parcametri sono state distrutte. Un danno quantificato in oltre 160 mila euro. Un fatto gravissimo che non avviene per la prima volta.
«Il massiccio attacco sferrato contro i parcometri di Sostare – ha dichiarato il presidente Luca Blasi – non è un “semplice” atto vandalico ai danni della nostra azienda, ma una vera e propria sfida alle Istituzioni, alle regole di una società civile, alla legalità e a chi ha il diritto ed il dovere di difenderla. I malviventi utilizzano esplosivo ad alto potenziale, in grado di arrecare ingenti danni: le schegge di lamiera arrivano a decine di metri dal luogo della deflagrazione. Sono stati danneggiati edifici e auto in sosta, ma temiamo soprattutto per l’incolumità delle persone.
«Per questo facciamo appello a tutti i cittadini – ha aggiunto Blasi -, affinché ci aiutino a segnalare movimenti sospetti nelle ore notturne in prossimità delle colonnine e confidiamo pienamente nell’operato delle forze dell’ordine, dalle quali abbiamo ricevuto la massima attenzione. Forse è solo una coincidenza, ma l’aumento e la recrudescenza degli attentati, a seguito dell’intensificarsi della politica di lotta all’abusivismo, è emblematico. Qualora lo scopo di tali azioni criminose dovesse essere intimidatorio si sappia che il nostro percorso intrapreso a contrasto dell’illegalità non avrà interruzioni: anzi riceve nuova linfa da tali atti».
Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha espresso solidarietà alla Sostare, che è una partecipata del Comune. «Sono solidale – ha detto Bianco – con l’Azienda, dal presidente Luca Blasi ai dipendenti, per questo attacco alla Legalità e al funzionamento delle Istituzioni. Da qualche anno ormai, nel periodo delle feste natalizie, le organizzazioni criminali che sono dietro ai posteggiatori abusivi approfittano dell’assuefazione ai botti per distruggere i parcometri. Già da tempo sosteniamo che non si tratta di rapine per ottenere i pochi spiccioli contenuti all’interno delle macchine ma di veri e propri attentati. Confidiamo nell’azione delle Forze dell’Ordine per mettere fine a questo fenomeno così grave».

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