Il sindacato di Polizia: «Scelte locali sbagliate»

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Il sindacato di Polizia: «Scelte locali sbagliate»

CATANIA – Il segretario provinciale del Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia), Tommaso Vendemmia interviene in merito agli episodi di violenza e intimidazione che hanno recentemente coinvolto un medico ed un carabiniere:
«Un aumento della criminalità in città e in provincia e le statistiche che parlano di un calo dei reati. Non si combatte la criminalità con le statistiche che possono essere determinate anche dal calo delle denunce, ma con uomini e mezzi. Gli episodi di aggressione nei confronti di operatori sanitari ma anche alle stesse forze dell’ordine, sono figlie dell’impunibilità diffusa e da scelte fatte che oggi producono i primi effetti. La Polizia di Stato catanese è arretrata nei quartieri svuotando i commissariati sezionali che un tempo fungevano da importanti presidi di legalità, ma che soprattutto, sono la diretta vigilanza degli ospedali, delle scuole e di quelle istituzioni che devono andare protette. Polizia Giudiziaria, volanti per il controllo del territorio, poliziotti su strada a contatto diretto con il cittadino, tutto questo era fornito da questi presidi. Oggi i Commissariati sono al di sotto della loro forza, di oltre il 50% come: San Cristoforo che è passato da 35 agenti a 14; Librino che da 57 a 26 agenti; Nesima da 55 ad appena 25; Centrale da 90 a 45 e Borgo da 60 a 35; effetto dei tagli? C’è da dire anche che la Questura di Catania, dei 1.100 poliziotti che ne compongono la forza, ne immette su strada per il controllo del territorio appena 200 al giorno. Noi crediamo siano effetti di scelte locali sbagliate, quale quello di concentrare uomini e mezzi in articolazioni della Questura diverse, oltre che dell’incapacità di risolvere problemi quale la frammentazione degli uffici di polizia che costano circa 50 poliziotti al giorno di vigilanza. Allo stato attuale, per risolvere i tanti problemi occorre un vero coordinamento e una consapevolezza delle forze a disposizione, le scelte di aumentare l’apparato Volante e apparati amministrativi, centralizzando la forza di impiego per far fronte all’enorme carico di persone colpite da misure domiciliari non paga, i fatti lo dimostrano e i cittadini, dei numeri e delle statistiche, non sanno cosa farsene se poi si è insicuri a casa, per strada e nel posto di lavoro. Il Siap esprime solidarietà alla dottoressa aggredita e al Carabiniere minacciato a casa propria, ma anche a tutti quei cittadini che scelgono di lanciare produttività e sviluppo in una città dalle mille facce dove l’arroganza criminale non sembra arretrare, dove il massimo responsabile della sicurezza pensa di spostare la Polizia nella zona industriale e lascia i Commissariati al loro destino».

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