Breve storia del resto del mondo: Pietro Ruffo e le sue opere incantano Catania

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Breve storia del resto del mondo: Pietro Ruffo e le sue opere incantano Catania

“La libertà va cercata innanzitutto dentro noi stessi”.

Ne è convinto Pietro Ruffo protagonista, con le sue opere, della mostra “Breve storia del resto del mondo”, un’ampia personale a cura di Laura Barreca e che riunisce una spettacolare sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate dal giovane artista romano dal 2005 a oggi.

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A volere questa mostra è stata la Fondazione Puglisi Cosentino in collaborazione con la Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo e sarà visitabile fino al 10 luglio, ospitata in uno dei più affascinanti spazi miscelai in Sicilia, ossia Palazzo Valle, sede della stessa Fondazione Puglisi Cosentino.

Atraveso gli occhi e la sensibilità di un artista dalla spiccata personalità, nelle opere di Ruffo possiamo trovare tutti gli elementi base della sua formazione di architetto – il disegno, la carta, il progetto – per dar voce, con opere anche tridimensionali, ai grandi temi della storia universale, come la libertà e la dignità dell’essere umano costantemente minacciate dalle insidie del mondo di oggi.

 

Pietro Ruffo concepisce l’arte, infatti, come una guida verso questi pensieri, gli stessi che lo hanno ispirato: si può citare ad esempio il politologo inglese Isaiah Berlin a cui l’artista dedica nel 2010 la serie di ritratti I sei traditori della libertà, ammirabile anche a Catania in questa mostra.

Altra fonte di ispirazione per Ruffo è il poeta libanese Khalil Gibran a cui è dedicata l’opera Liberty House del 2011: una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se si è mosso dal desiderio di ricercare la libertà nelle piccole cose quotidiane, facendola diventare una pratica giornaliera.

Ad aprire la mostra è l’opera The Colours of Cultural Map (2015) che è stata commissionata da a Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli.

A chiudere la mostra è, invece, SPADSVII, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta e commissionato dalla Galleria nazionale d’arte Moderna di Roma.

“Tutte le opere di Ruffo – ha detto la presidente della Fondazione Allegra Puglisi a Cosentino – manifestano un importante lavoro manuale e la ricerca di particolari, tutto all’insegna della libertà, declinata nei suoi molteplici aspetti”.

Concetti ripresi a che dalla curatrice della mostra Laura Barreca che ha evidenziato il parallelismo tra la libertà e l’attuale situazione geopolitica, con un particolare riferimento alle donne che migrano, che attraversano il Mediterraneo per salvare i loro figli dalla difficile situazione che vivono nei loro paesi di origine: ciò a evidenziare come donne e bambini siano gli anelli deboli del sistema.

Un sistema con il quale è difficile dialogare: la fortuna è che esistono fondazioni come Terzo Pilastro da sempre vicina ai valori liberali attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo.

Visibilmente emozionato, Pietro Ruffo ha ringraziato chi ha creduto e crede in lui e i tanti ragazzi che lo aiutano. E ha ringraziato Luciano Benetton per il lavoro che gli ha commissionato. Attraverso questa opera ha ragionato ancor imagedi più sul concetto di libertà: da qui l’uso delle libellule, che ritroviamo in diverse opere dell’autore.

Ed è stato lo stesso Pietro Ruffo a fare da Cicerone al sindaco di Catania Enzo Bianco, all’assessore Licandro per la visita inaugurale della mostra alla quale hanno partecipato molte autorità civili e militari della città.

 

La mostra, oltre che ammirabile con la vista, si può vivere anche con il tatto: grazie, infatti, all’associazione culturale Identitas sono stati creati dei laboratori per i bimbi ma anche per gli adulti.

Emblematici i titoli di questi laboratori – il cui calendario è consultabile nella pagine ufficiale di Facebook di Identitas -: Di che colore ti senti?; Saluti dal mondo; Tutti uguali, tutti diversi; Libellule in libertà; Regno animale; Insettarium.
E poi ancora storie in mostra con i due laboratori In principio era il Caos e Aeroplano portami via.image

 

 

 

 

Identitas non pensa, però, solo ai bambini e ha pensato anche a dei laboratori per tutti coloro che hanno dagli 11 ai 90 anni: Cartografia immaginaria per viaggiare nella scrittura; Spirali di libertà; La casa è il vostro corpo più vasto; Wallpaper: giardini di carta.

 

image“Abbiamo voluto, con i nostri laboratori, coinvolgere tutte le fase di età e tutti i livelli scolastici: abbiamo – dice Marina Cafà – bambini dell’asilo o della scuola elementare, ragazzini delle scuole medie o dei licei, studenti universitari, appassionati, curiosi e pensionato: insomma, quando si fa cultura non ci sono barriere ma solo un obiettivo, ossia quello di diffondere il sapere anche attraverso confronti e laboratori”.

Per qualsiasi info o per prenotazioni si può chiamare al numero 329 4571064, mandare una mail a mostraruffo@fondazionepuglisicosentino.it oppure collegarsi al sito www.identitasicilia.com oltre alla pagina Facebook Identitas.

 

 

Fotoservizio Vincenzo Musumeci

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