Le Terme di Acireale verso la privatizzazione

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Le Terme di Acireale verso la privatizzazione

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una norma che consentirà ai commissari delle Terme di Acireale di redigere il bando per l’affidamento della gestione ai privati. La norma è contenuta nell’articolo 53 della Legge di Stabilità.
«Dopo cinque anni di immobilismo totale da parte della politica e dell’ARS – ha dichiarato il deputato regionale acese del Movimento 5 Stelle Angela Foti – finalmente si approva un articolo che è espressione della volontà venuta fuori dalla commissione insieme alla società civile e rappresentanti dei Comuni. Una norma che intanto mette chiarezza su chi deve redigere il tanto discusso bando. Ed ancora, fatto importante, oggi in aula il presidente Crocetta ha annunciato che già dalla prossima settimana si istituirà un tavolo tecnico in cui creditori, liquidatore e ufficio partecipate si siederanno per definire una road map. Quindi passi importanti che tira in ballo il soggetto interessato che è la città di Acireale».
Meno trionfalistici i toni dell’altro deputato regionale acese Nicola D’Agostini: «La norma approvata in aula è certamente positiva per le buone intenzioni che esprime. Di fatto dispone semplicemente che le competenze per la redazione di un bando che affidi la gestione caratteristica ai privati vengano spostate dell’assessorato al Bilancio (come già prevede la legge) alla società oggi in liquidazione. La speranza è che il commissario liquidatore abbia la possibilità e la forza per trovare il modo di ridurre la massa debitoria, proporre un bando di gestione che trovi interesse (considerato che i debiti dovranno essere corrisposti dall’aggiudicatario), gestendo lo stesso commissario al contempo una società che deve completare la fase di liquidazione. Auguriamoci che la volontà dell’amministrazione finalmente trovi concretezza negli atti che dovranno seguire. Soprattutto senza scorciatoie: abbiamo già assistito a tre anni e mezzo di fallimenti e di pannicelli caldi».
Sullo stesso tono i deputati di Articolo 4, Luca Sammartino, Raffaele Nicotra e Valeria Sudano che in una nota congiunta affermano: «Con la norma approvata dall’aula, relativa alle terme di Acireale, riconosciamo solo la buona volontà da parte di chi l’ha proposta, ma non possiamo non stigmatizzare, come la soluzione della vicenda terme rischia di essere ben lungi dall’essere in dirittura d’arrivo. Infatti, rimane il debito verso i creditori, si inserisce una contraddizione giuridica che accomuna la funzione di Commissario liquidatore con quella di soggetto gestore, non si da soluzione al limite temporale imposto dall’usufrutto sui beni regionali, questione determinante per ricercare sul mercato investitori interessati ad investire sul complesso termale e soprattutto si rinuncia alla strada maestra di un bando assistito da un advisor reclutato con risorse regionali. Rimaniamo in fiduciosa attesa che le quanto detto rimanga nel campo delle ipotesi e che invece si concretizzi una soluzione attesa ormai da troppi anni».
Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, ha accolto speranzoso la notizia: «Adesso confidiamo nell’operato del commissario liquidatore, che, oltre a gestire la società in liquidazione, avrà il compito importante e non facile di redigere un bando realmente attrattivo per gli investitori, considerato l’ingente patrimonio immobiliare e la pesante situazione debitoria delle nostre Terme. Il nostro auspicio è che finalmente si possa andare avanti in modo concreto. Seguiremo da vicino la vicenda, la prossima settimana sarò presente al tavolo convocato dal presidente Crocetta».

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