Una targa sull’Isola Lachea per il Marchese Luigi Gravina

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Una targa sull’Isola Lachea per il Marchese Luigi Gravina

Bastano pochi minuti per passare dalle suggestioni letterarie verghiane alla fascinazione del mito che si respira all’isola Lachea accompagnata dai suoi epici faraglioni, poi, una volta sbarcati, si scopre che essa, oltre ad essere un gioiello di incomparabile bellezza naturalistica è anche un centro attivo promosso alla ricerca scientifica che ha molto da raccontare. Non ultima l’importante cerimonia ospitata lo scorso 30 giugno, che ha visto la svelata di una targa in ricordo del marchese senatore Luigi Gravina, con gratitudine e impegno dall’università di Catania, rappresentata dall’attuale rettore prof. Francesco Basile.
Con atto notarile, nel 1898 il marchese Gravina concedeva, infatti, a titolo gratuito, alla Regia Università di Catania, “il diritto d’uso sopra l’Isola dei Ciclopi e dei 7 scogli adiacenti, tutti siti in Acitrezza per gli studi scientifici e sperimentali”.
A svelare la targa posta sulla parete frontale esterna del Museo della Stazione di Biologia marittima è stato il prof. Giancarlo Magnano San Lio, prorettore dell’Università di Catania, insieme agli eredi del donatore, Agrippina, Maria Giulia e Anna Gravina, alla presenza del direttore generale dell’Ateneo, avv. Candeloro Bellantoni, del questore di Catania Alberto Francini e dell’avvocato Giuseppe Fragola che, a nome della famiglia ha ringraziato l’Università per il solenne gesto di gratitudine.
Il prorettore, dopo alcuni cenni sulla vita del senatore, uomo di Stato attivo in un periodo importante della storia d’Italia, al quale si deve anche, come ha ricordato il professor Giustiniano Reitano, l’istituzione del reparto pediatrico del Vittorio Emanuele di Catania, insieme al ringraziamento ufficiale per la generosa donazione a nome dell’Università, ha voluto testimoniare alcuni degli obiettivi importanti raggiunti negli ultimi anni, in campo scientifico e divulgativo, che hanno dato grande visibilità all’isola.
Qualche cenno su alcuni dei numerosi progetti in ambito di ricerca, sviluppo e promozione del luogo è d’obbligo. Grazie alla gestione dell’Università etnea, e in particolare del Cutgana (Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agro sistemi), nel 1998 è stata istituita dalla Regione Siciliana la Riserva naturale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” al fine di conservare e tutelare la vegetazione algale, e la fauna sopralitorale. L’isola è anche inserita nella Rete Natura 2000 e nei siti dell’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). Dal 2016 è stato istituito un geosito da parte della Regione Siciliana con la denominazione Vulcaniti dell’Arcipelago dei Ciclopi e Aci, in quanto bene geologico.
il Cutgana, ha realizzato inoltre i Virtual Tour in 2D e in 3D per la visione virtuale dell’area protetta, e negli ultimi anni, in collaborazione con l’Amp. Isole dei Ciclopi, ha promosso e valorizzato la riserva naturale anche tramite rassegne cinematografiche e documentari storici sul sito.
La cerimonia in ricordo del marchese Gravina ha avuto luogo sul finire di una splendida mattina soleggiata, dopo una piacevole escursione guidata dagli operatori della Riserva (disponibile al pubblico su prenotazione), che ha toccato i punti più interessanti dell’isola. Lungo le scale che partono dal punto di sbarco, infatti, si possono già ammirare i siti archeologici in cui sono stati rinvenuti reperti di epoca tardo romana, e una grotta chiusa, dimora di un particolare tipo di ragno di colore bianco, specie endemica protetta insieme alla famosa lucertola Podarcis sicula. Sulla sommità dell’isola si trova il Museo della Stazione di Biologia marittima sopra citato, che ospita collezioni di fauna marina e terrestre, di avifauna e altre ancora, di formazione geologiche, mineralogiche oltre che archeologiche. La zona alle spalle del museo, oltre ad offrire un panorama mozzafiato sull’infinito è anche punto di avvistamento di passaggio dei cetacei. Scendendo, adiacente al tratto di costa in cui è concessa la balneazione, l’affascinante percorso termina con il Laboratorio, in cui sono esposti numerosi oggetti legati al mondo della pesca donati dai pescatori di Acitrezza. Non resta che tuffarsi e godere nel mare cristallino dell’isola.
Rita Cocuzza

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