Fase 2, Assoesercenti – Unimpresa: oltre il 45% delle imprese catanesi della ristorazione non ha aperto

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Fase 2, Assoesercenti – Unimpresa:  oltre il 45% delle imprese catanesi della ristorazione non ha aperto

Il Direttore Politino: le imprese chiedono meno burocrazia e finanziamenti a fondo perduto per coprire il mancato reddito e i costi di gestione

Sicurezza, semplificazione, finanziamenti a fondo perduto. Sono queste le parole d’ordine che le imprese catanesi chiedono dopo la ripartenza della fase 2. Le imprese catanesi stanno tentando di ripartire con grande senso di responsabilità, pur dovendo sostenere costi maggiori e soprattutto a fronte di una produttività più bassa per rispettare le regole del distanziamento sociale. Purtroppo – sostiene il Direttore di Unimpresa – Assoesercenti Catania Salvo Politino c’è ancora troppa burocrazia. La liquidità non è arrivata e le nostre imprese hanno bisogno di risorse subito, tuona. In generale, per tutti i settori, servono più finanziamenti a fondo perduto per ridimensionare l’indebitamento delle nostre aziende a fronte di un mancato reddito. Da una rilevazione effettuata da Unimpresa – Assoesercenti Catania, emerge che oltre il 45% degli intervistati che operano nel settore della ristorazione, non ha riaperto la propria attività a causa di mancanza di liquidità e precisamente della mancata erogazione dei 25.000 euro e per la riduzione di 1/3 degli spazi da destinare ai clienti per il mantenimento delle distanze di sicurezza. Buona parte degli esercenti che hanno deciso di rialzare la saracinesca dei loro locali, hanno percepito molta diffidenza e timore da parte della clientela e guardano molto sfiduciati in prospettiva futura. Le tipologie dei locali più “ vulnerabili “ a questa crisi economica sono i ristoranti e i pub, da sempre luoghi di incontro che favoriscono le relazioni interpersonali; gli stessi operatori, dovendo garantire il distanziamento sociale fra i tavoli, non sono in grado di favorire come un tempo la socializzazione dei loro clienti, i quali preferiscono ordinare e consumare cibo take away rivolgendosi a bar e pizzerie d’asporto. Bilancio positivo della fase 2 per i titolari di saloni di bellezza, parrucchieri e barbieri. Gli stessi pur percependo disagio e preoccupazione tra i loro clienti, hanno finalmente a lavorare a pieno ritmo dopo diversi mesi di inattività forzata. Momento drammatico per gli operatori turistici (hotel, agenzie di viaggio, tour operator ecc ) che al momento stanno lavorando soltanto attraverso contatti telefonici con i loro clienti e pensano che la loro situazione possa migliorare solo nel 2021. Temono però che arrivare al prossimo anno senza incassi e solo con costi fissi e un calo del fatturato del 100% sia utopistico, senza interventi da parte dello Stato e della Regione Sicilia che preveda un fondo perduto a copertura del mancato reddito.

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