Carmen Failla ha diretto il Concerto di Natale al Teatro Massimo Bellini

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Carmen Failla ha diretto il Concerto di Natale al Teatro Massimo Bellini

“La nostra Orchestra e tutto il Teatro vogliono farvi gli auguri di Buon Natale con la musica”. Con queste parole il maestro Carmen Failla si rivolge alla numerosa platea giunta al TMB per assistere al Concerto di Natale ed ascoltare le composizioni adatte all’atmosfera sonora delle Feste.

Il concerto comincia con Händel e la grandiosa Musica per i reali fuochi d’artificio, brano che è l’apoteosi del ritmo fastoso. Tuttavia il direttore d’orchestra impone dapprincipio tempi assai lenti; più che per maestosi e spettacolari fuochi di artificio, questa sembra musica per luminarie di festa patronale (e per giunta di un Comune in disavanzo di bilancio): la mestizia depressiva si materializza; ma basta una accelerazione dei tempi per cambiare decisamente in meglio il registro.

….. Ed ecco che nel silenzio assoluto del teatro si leva la meravigliosa voce di un violoncello – uno strumento, dicono i romanzieri, prediletto dagli angeli. Le note sono quelle dell’assolo iniziale dell’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini. Questo brano è di sorprendente ed emblematica bellezza, sebbene in campo teatrale e sinfonico siano innumerevoli gli esempi di assolo affidati ai violoncelli. Chi suona stavolta non è però né un cherubino né un angelo musicante: l’impegnativo brano rossiniano viene invece eseguito dallo strepitoso Vadim Pavlov, che raccoglie consensi per aver centrato la sua mela, come l’eroico arciere svizzero.

Il repertorio di musica da ballo con il valzer I Pattinatori di Waldteufel e Lo Schiaccianoci di Cajkovskijl sono stati altri celeberrimi brani del Concerto di Natale, che si è concluso in gloria con un azzeccato bis, offerto come pacchetto natalizio musicale con dono a sorpresa: “A Christmas Festival” di Leroy Alderson, che in 5 minuti e 45 secondi condensa arrangiamenti in forma sinfonica dei canti natalizi (che Natale sarebbe senza Astro del Ciel?). L’ascolto di questa composizione intenerisce il pubblico, come quando si guardano gli occhioni di un cucciolo dietro le vetrine di un negozio di Natale. Dopo questo concerto si esce dal teatro rappacificati.

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