Bilancio di previsione 2023 della Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Bilancio di previsione 2023 della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Stanziamenti complessivi per 5 miliardi: più fondi a Protezione civile, a favore dell’emergenza Ucraina, per le politiche a favore dello sport, a favore delle persone con disabilità e per le pari opportunità.

Pubblicato il Bilancio di Previsione 2023 della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, sulla base dell’autonomia organizzativa e finanziaria disposta dalla legge, contabilizza le entrate e le uscite tenendo conto delle sue peculiari esigenze di funzionalità. La formulazione delle previsioni di bilancio per il 2023 e per il triennio 2023-2025, nel rispetto della normativa, ha coerentemente tenuto conto dei vincoli previsti dalla “LEGGE 29 dicembre 2022, n. 197 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. (22G00211) (GU n.303 del 29-12-2022 – Suppl. Ordinario n. 43) “

Lo stanziamento complessivo previsto per l’anno 2023 è pari a poco più di 5 miliardi di euro di cui circa 3,8 miliardi per le politiche di settore di competenza della PCM; circa 851 milioni per esigenze di protezione civile e circa 399,3 milioni per spese obbligatorie e di funzionamento. Come ogni anno, la Presidenza del Consiglio contribuisce alle politiche pubbliche di contenimento dei costi anche in termini di indebitamento netto, con un taglio non inferiore a 24 milioni e, a partire dal 2013, partecipa in via strutturale all’azione di stabilizzazione dei conti pubblici (cd. Spending review) riversando all’Erario un risparmio di spesa di circa 50 milioni annui nel rispetto di specifici tetti di spesa (fra gli altri ad autovetture, consulenze e rappresentanza).

Le entrate del Bilancio di previsione risultano in aumento di circa 1,1 miliardi rispetto al 2022 (che si attestavano a oltre 3,9 miliardi). Ciò ha permesso, innanzitutto, l’incremento delle politiche di settore ritenute strategiche e più necessarie per il Paese, quali il complesso delle attività della Protezione civile (con un aumento di oltre 253 milioni) i cui fondi nel 2022 erano stati ridotti di circa 1,5 miliardi rispetto all’anno precedente. Queste risorse aggiuntive verranno destinate al rafforzamento delle attività di prevenzione e al soccorso in caso di eventi emergenziali legati a calamità naturali e alla lotta contro gli incendi boschivi. Inoltre, considerato il permanere della grave situazione internazionale, anche in termini umanitari, una parte di fondi ulteriori sarà destinato alle politiche a favore dell’emergenza ucraina. E ancora, a lenire situazioni di disagio delle persone con disabilità (110 milioni) e a programmi spaziali nazionali e aerospaziali (726 milioni). Questi ultimi fondi, assegnati formalmente alla Presidenza del Consiglio riguardano lo svolgimento di funzioni con il coordinamento del Ministro delle Imprese ed il Made in Italy.

In crescita anche gli stanziamenti a favore delle politiche dello sport con oltre 110 milioni; gli investimenti per il recupero di aree dismesse e di beni non più in uso, con un incremento di circa 75 milioni; gli interventi di settore in favore degli Enti territoriali con più di 25 milioni; le politiche per le pari opportunità per circa 10 milioni e, in particolare, gli interventi per la prevenzione del rischio sismico con circa 61 milioni aggiuntivi.

Per quanto riguarda le spese di funzionamento, suddivise in spese per il personale e per i consumi intermedi, va evidenziato che, al fine di efficientare e contenere i costi, sono state accentrate presso il Segretariato generale tutte le uscite afferenti le varie strutture della Presidenza del Consiglio. Nel dettaglio, per il 2023, si rileva un lieve aumento per le spese del personale in prosecuzione a quanto già avvenuto nel 2022, al fine di rafforzare la capacità amministrativa in relazione alla strategicità assegnata alla PCM in tema di coordinamento del PNRR. L’aumento della spesa per il personale è dovuto, inoltre, agli incrementi delle retribuzioni per il rinnovo del CCNL del comparto della PCM nel secondo semestre 2022. A fronte della nuova compagine governativa che presso la Presidenza risulta rafforzata dalla presenza di due Vice-premier ed un Ministro senza portafoglio, le spese per gli Uffici di diretta collaborazione registrano una crescita contenuta nell’equilibrio di bilancio in soli 2 milioni di euro; lo stesso incremento si era registrato nel precedente Bilancio di previsione pur in assenza di nuove strutture o articolazioni ministeriali. Peraltro, la spesa per la diretta collaborazione dei due vice premier è in linea e non superiore a quella di precedenti Governi che avevano nominato le stesse figure La spesa complessiva per il personale delle strutture di missione risulta in diminuzione rispetto allo scorso anno di circa 500.000 euro.

Per quanto riguarda la spesa per i consumi intermedi, si evidenza una crescita di circa 11 milioni rispetto all’anno precedente (a sua volta in aumento rispetto al 2021), generata prevalentemente dall’impennata dei prezzi prodotta dalla crisi internazionale in atto che ha riguardato – innanzitutto – le risorse energetiche e che, a fronte dell’instabilità dei valori sui mercati, si è percentualmente riflessa nelle previsioni di bilancio per l’anno 2023, da ascrivere in larga parte a spese di energia elettrica, gas, canoni telefonici e servizi vari, ma anche al rafforzamento degli investimenti in infrastrutture tecnologiche ed informatiche imprescindibili per la realizzazione dei progetti del PNRR. Si osserva che, nell’architettura globale del bilancio, si è tenuto conto di ogni possibile virtuosa interazione con la programmazione eurounitaria affinché la stessa possa rivelarsi anche un volano per la sostituzione ed il rafforzamento di alcune voci di costo. Fra i risparmi di spesa previsti si rilevano, per circa 1 milione, il contenimento di alcuni costi quali: le spese per i concorsi pubblici, gli accertamenti sanitari, quelli per il personale e per gli arredi.

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