Approvato il decreto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.

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Approvato il decreto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.

Di Milena Carrà

Il 24 maggio 2023 il senato ha approvato il decreto per la costruzione del ponte che collegherà l’isola di Sicilia alla punta dello stivale Italiano, in quell’area conosciuta come stretto di Messina che vede l’incontro dei mari Tirreno e Ionio estendendosi su una lunghezza di 3,2 km. La realizzazione del ponte di Messina è una questione che ha origini antiche, già dai tempi dei romani. Il geografo greco Strabone e lo storico Plinio il vecchio, vissuti rispettivamente dal 63 a.C. al 23 d.C e dal 23 d.C al 79, raccontano la sconfitta di Asdrubale da parte di Lucio Cecilio Metello, console romano della Repubblica, nella battaglia di Palermo del 251 a.C., durante la prima guerra punica. Dopo la sconfitta di Asdrubale, che era arrivato in Sicilia con un esercito di uomini e di 140 elefanti, Lucio Emilio Metello decide di portare a Roma gli animali superstiti, facendoli passare da un ponte costituito da barche, botti e tavole, costruito proprio sullo stretto di Messina, per poi essere tuttavia disfatto dalle correnti dopo il passaggio degli elefanti. Chiaramente la costruzione del ponte dello stretto di Messina è un’opera di estrema complessità: per tale motivo non sappiamo infatti quanto ci sia di vero in questo racconto, potrebbe dunque essere del tutto inventato, ma ciò non toglie che sin dall’epoca romana, la sua realizzazione è stata pensata. Come si evince dall’etimologia del termine, che deriva dal latino pons-pontis, un ponte è una struttura che permette l’attraversamento da un confine ad un altro, divisi da un ostacolo naturale. I ponti primitivi furono costruiti in fibra naturale, come il bambù, ed erano sospesi. La testimonianza più antica è quella di un ponte formato da una fune sul fiume Indo nel 400 a.C. Successivamente furono usati prima il legno e poi la pietra: in Egitto si conservano strutture di questo tipo di circa 7 m. A Roma i ponti più antichi in pietra sono 3: il ponte Milvio costruito nel 109 a.C. da Marco Emilio Scauro, il Fabricio realizzato nel 62 a.C. per raggiungere l’isola Tiberina, e il Cestio del 46 a.C. come continuazione del precedente che porta all’altra sponda del Tevere. In epoca medievale e rinascimentale si mantenne l’uso del legno e della pietra per la costruzione dei ponti, come ad esempio il ponte di S. Giovanni delle Navi (1285) e il ponte dei Tadi (1286-1300) a Padova, il ponte Pietra a Verona (1298) e il ponte Coperto a Pavia, realizzato tra il 1351 e il 1354. È del 1779 il primo ponte in ghisa realizzato a Coalbrookdale in Inghilterra, in Italia è il ponte di San Michele presso Paderno, progettato da Jules Röthlisberger nel 1887. Il rimo ponte sospeso risale invece al 1808: fu realizzato da James Finley in Pennsylvania e da questo momento le costruzioni saranno sempre più sofisticate. Il ponte di Messina, come detto sopra, sarà uno dei prossimi ad essere costruito: si tratta di una struttura sostenuta da circa 160 tonnellate di acciaio che deve resistere a venti, correnti e possibili terremoti. Ciò che caratterizza l’area dello stretto, infatti, è sia la presenza di faglie sottomarine che rendono quest’area a più alto rischio sismico d’Europa insieme allo Stretto del Bosforo, sia la presenza di fortissime correnti che derivano dall’incontro dei mari Ionio e Tirreno, i quali formano un dislivello si circa 28 cm., ciò significa che quando si verifica l’alta marea per il mar Tirreno, si verifica invece la bassa marea per lo Ionio. Nel fondo dello stretto, inoltre, a causa della morfologia del fondale, le correnti tendono ad avere maggiore intensità e formare veri e propri vortici. La presenza delle forti correnti sullo stretto erano note già dai tempi dei Greci, come si evince dalla leggenda di Scilla e Cariddi contenuta all’interno dell’Odissea.

Così scrive Omero:

“Scilla ivi alberga, che moleste grida Di mandar non ristà.

La costei voce Altro non par, che un guajolar perenne Di lattante cagnuol: ma Scilla è atroce

Mostro, e sino ad un Dio, che a lei si fesse, Non mirerebbe in lei senza ribrezzo.
Dodici ha piedi, anterïori tutti, Sei lunghissimi colli, e su ciascuno Spaventosa una testa, e nelle bocche.

Di spessi denti un triplicato giro, E la morte più amara in ogni dente.
Con la metà di sè nell’incavato Speco profondo ella s’attuffa, e fuori Sporge le teste, riguardando intorno, Se delfini pescar, lupi, o alcun puote Di que’ mostri maggior, che a mille a mille Chiude Anfitrite ne’ suoi gorghi, e nutre.
Nè mai nocchieri oltrepassaro illesi: Poichè quante apre disoneste bocche, Tanti dal cavo legno uomini invola.
Men l’altro s’alza contrapposto scoglio, E il dardo tuo ne colpiria la cima.
Grande verdeggia in questo, e d’ampie foglie Selvaggio fico; e alle sue falde assorbe La temuta Cariddi il negro mare.
Tre fïate il rigetta, e tre nel giorno L’assorbe orribilmente. Or tu a Cariddi Non t’accostar, mentre il mar negro inghiotte: Chè mal sapria dalla ruina estrema Nettuno stesso dilivrarti. A Scilla Tienti vicino, e rapido trascorri”.

Come riportato dal brano esposto, Scilla e Cariddi sono due mostri marini: mentre Cariddi ingoia tre volte al giorno l’acqua del mare per poi rigettarla, provocando dei vortici, Scilla invece con le sue sei teste cerca di afferrare i marinai. Questa leggenda dunque descrive metaforicamente la presenza d tempeste abissali che si originano sullo stretto di Messina, uno dei motivi per cui la costruzione del suo ponte è stata da sempre per alcuni sospetta. A determinare la caduta di un ponte possono essere fattori naturali come piene di fiumi, terremoti, o cause artificiali come incendi, guerre, errori di progettazione: sovraccarico non previsto, difetti nel progetto, difetti di materiale o costruzione. Tuttavia oggi le diverse tecnologie e i nuovi studi incentrati sulla resistenza del terreno e dei materiali di costruzione, permette di eseguire lavori di alta precisione, cosa che con molta probabilità sarà fatta per la costruzione del ponte di Messina. Secondo quanto riportato dalla bozza del decreto legge sul ponte sullo stretto di Messina,  il ponte si estenderà sui 60,4 metri di larghezza per una lunghezza di circa 3,2 chilometri. Esso avrà due strade, a tre corsie ciascuna. Non mancherà lo spazio per accogliere un sistema ferroviario che prevede due binari. Insomma, questo ponte sarà l’espressione dell’alta ingegneristica italiana e permetterà finalmente il collegamento della meravigliosa isola sicula al resto dell’Italia.

 

 

 

 

 

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