“U Paraninfu” di Capuana chiude la XXXII stagione del Gruppo d’Arte Sicilia

“U Paraninfu” di Capuana chiude la XXXII stagione del Gruppo d’Arte Sicilia

Si è conclusa alla grande, domenica scorsa la XXXII stagione Teatrale del Gruppo d’Arte Sicilia Teatro diretto da Tino Pasqualino al Teatro Ambasciatori di Catania, numerosi, scroscianti applausi hanno accompagnato l’ultima replica della commedia di Luigi Capuana “Lu Paraninfu” che ha visto una affluenza di pubblico straordinaria con un teatro quasi sold out.

“Possiamo dire che quest’anno – dice Tino Pasqualino – la crisi di spettatori legata alla Pandemia sia finalmente passata, la gente ha ritrovato il piacere di tornare a teatro, soprattutto al teatro cosiddetto “popolare” che è quello che noi prediligiamo, non tanto perché va incontro ai gusti del pubblico quanto perché i messaggi che diffonde sono quelli dei buoni sentimenti e, latu sensu, contribuisce alla crescita morale e civile della nazione; e ci inorgoglisce il fatto che un mattoncino di questa crescita possa essere frutto del nostro lavoro”.

Lu Paraninfu è un classico del teatro popolare siciliano, conosciuto e amato dal pubblico, interpretato nel tempo da grandissimi attori, l’edizione proposta è stata diretta da Salvo Giordano, un regista di sicura esperienza e perizia, confermata nella presente brillante rappresentazione, adeguata nei costumi, nelle scene, nelle luci, nei movimenti scenici e nell’eccellente interpretazione dei 14 attori in scena, una vera e propria gioiosa tribù che ha entusiasmato il pubblico.

Per Don Pasquale fare sposare il prossimo è una “missione”, ma gli procura più guai che gratitudine, visto che le sue coppie improbabili si sciolgono in men che non si dica. Situazioni esilaranti innervano una commedia ricca di risvolti umani e sociali, com’era nelle corde di Luigi Capuana, in tempi in cui il matrimonio combinato era assai diffuso, l’autore rivendica la priorità del sentimento. Convinto altresì dell’importanza del teatro dialettale, Capuana redige il copione in siciliano ricavandolo da una sua novella in lingua. La pièce si colloca infatti agli albori di quel “secolo breve” che tanto fecondo si sarebbe rivelato per la narrativa e la drammaturgia isolane.

Oltre a Don Pasquale il Paraninfo interpretato da Giovanni Puglisi e la moglie Rosa, Gabriella Rodia, hanno mandato in visibilio il pubblico le sorelle Matamè, Antonella Cirrone e Francesca Barresi , imbruttite oltremodo dai costumi e dal trucco  che assieme a tutti gli altri attori e attrici protagonisti della commedia – Manuel Giunta, Gianni Sciuto, Diego Strano, Salvo D’antone. Pino Squillaci, Maria Rosa Iudica, Agata Bassetta, Carmelo Di Benedetto, Carmelo Saladino e Katia Cabanè, hanno interpretato la quintessenza del matrimonio, a fine ottocento come ai giorni nostri, e cioè il fatto che esso costituisca un Consortium Vitae, cioé un accordo, un modo, un espediente per condurre insieme  la propria futura esistenza, dove l’Amore tra i coniugi è un elemento solo eventuale, utile, gradito ma non necessario.

La serata s’è conclusa con l’invito a prenotarsi per la ripresa autunnale della XXXIII stagione.

 

Foto Gattopino PH.

 

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