Durante l’ultimo consiglio comunale straordinario, convocato su richiesta del presidente della 7° commissione Turismo, Giovanni Magni, si è discusso non solo del Terminal Morandi, ma anche del Masterplan dell’Aeroporto di Catania, suscitando un dibattito acceso tra i presenti.
I vertici di Sac ed Enac sono stati invitati a Palazzo degli Elefanti per illustrare il Masterplan, un piano già presentato in altre occasioni pubbliche, ma mai con tanti dettagli. L’incontro è stato definito un confronto “sentito”, soprattutto dopo l’incendio al Terminal A della scorsa estate. Gli amministratori delegati di Sac, Nico Torrisi, Giancarlo Guarrera e il direttore Pianificazione e Progetti di Enac, Costantino Pandolfi, hanno partecipato all’incontro, nonostante le critiche ricevute dai consiglieri presenti.
Una delle principali novità annunciate è stata l’arrivo della Valutazione di Impatto Ambientale sul Masterplan, un passo atteso da tre anni e che giunge quasi come uno scherzo del destino, proprio il giorno dopo l’incendio estivo. Tuttavia, mancano ancora l’approvazione definitiva della Conformità Urbanistica da parte della Regione e il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Enac.
Il Masterplan prevede diversi interventi, tra cui la demolizione e la ricostruzione del Terminal Morandi, l’ampliamento e la rifunzionalizzazione del Terminal A, la realizzazione di un nuovo Terminal C, la costruzione di una nuova pista e altri miglioramenti infrastrutturali. Tuttavia, alcune critiche sono emerse riguardo ai potenziali impatti economici e sull’ingolfamento strutturale.
Le reazioni non si sono fatte attendere, con alcune associazioni che chiedono confronti istituzionali e altre che manifestano preoccupazioni sull’andamento del progetto. Inoltre, il consiglio comunale è stato letto come “un inchino al management Sac” da parte di alcuni gruppi politici.
In conclusione, mentre si prosegue con il piano di sviluppo dell’aeroporto, sembra che tutto sia sotto il controllo vigile e protettivo della Palma che sovrasta l’aerostazione.
In fondo, come dice il detto, “tutto è a forma e di palma che guarda e protegge l’aerostazione”.