Il terremoto emblema della caducità dei destini umani

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Il terremoto emblema della caducità dei destini umani

Il territorio a confine tra Siria a Turchia ha una natura geologica che ne fa una delle aree più esposte a rischio sismico di tutto il bacino del Mediterraneo. I terremoti che dall’alba di stamane si stanno susseguendo incessantemente a sud della Turchia sono segno della presenza di due faglie molto attive – la faglia del Levante e la faglia est anatolica – causa di ripetuti disastri sismici e, in particolare, del celebre terremoto di Antiochia, che provocò nel 526 d. C. un numero elevatissimo di vittime: più di 200.000. Nonostante tante distruzioni sismiche, le città anatoliche distrutte furono sempre ricostruite nello stesso luogo: incessante è il desiderio di risorgere e di dare un senso all’esistenza terrena, nonostante il dolore, l’abbattimento, i danni, le perdite umane ed economiche provocate dai sismi.

I terremoti purtroppo sono una costante della storia. Fin dall’antichità l’Uomo ha cercato di capire le cause di questi eventi naturali. Gli antichi greci vedevano nei movimenti tellurici un effetto della vendetta di un dio, in genere Poseidone. Per i romani, all’epoca della Repubblica, il terremoto era un prodigio, segno di una rottura del patto con gli dei. I sismi della Bibbia sono pure manifestazioni di Dio, spesso diretti contro i nemici di Israele. Con i primi cristiani si diffuse l’idea che Dio invia il terremoto per punire l’umanità. Nel Settecento filosofi e scienziati cercarono di comprendere se ci fosse una correlazione tra i terremoti ed i vulcani. I viaggiatori naturalisti giungevano in Sicilia per visitare l’Etna, lo Stromboli e Vulcano che, con i loro tremori, erano un campo di osservazioni scientifiche. Soltanto nel Novecento sismologi e geologi stabilirono la natura tettonica dei terremoti: la teoria della tettonica a placche è stata poi corroborata e sostenuta da dati sperimentali.

Emblema della caducità dei destini umani, il terremoto è una esperienza costante per tutti noi. La Sicilia è storicamente soggetta a fenomeni tellurici di forte intensità che hanno modellato nel lungo periodo, non solo la natura geologica del terreni e delle coste, ma anche la mentalità e comportamenti. Noi tutti, visto che bisogna pur convivere con i terremoti, invece di organizzarci e recepire buone prassi per ridurre i danni, preferiamo essere fatalisti e lasciamo correre. Lo sviluppo di serie politiche antisismiche è una questione di mentalità più che di risorse economiche o dello sviluppo di competenze amministrative e sociali.

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