Festeggiamo “Allakatalla”

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Festeggiamo “Allakatalla”

Spesso detti e modi di fare sono antichissimi, talmente antichi che non ci si ricorda da dove provengono. Come il famoso detto , che nella parlata catanese frequentemente viene usato “ALLA KA’TALLA”.
Nel dialetto siciliano viene inteso come “confusione, fare danno, buttare tutto all’aria” ebbene quest’anno , siamo nel 2019 ricorre il 1000° anniversario della nascita del termine.
La prima volta che si disse “alla Ka’talla “ fù durante la dominazione araba e precisamente nel 1019. In arabo “alla Ka’talla “ è un nome di persona precisamente di Ahmad II Al-Akhal il secondo nome si trasforma in “alla ca’talla” .
Ma come si evolve? Ahmad II Al-Akhal era un Emiro arabo che governò la Sicilia dal 1019 fino 1037 appartenente alla dinastia degli kalbita, per onore di cronaca storica i Kalbiti più che Emiri erano una sorta di governatori dato che nel 948 l’Emirato retto dalla famiglia Fatimida si era spostato al Cairo quindi politicamente la Sicilia era sotto la giurisdizione dell’Egitto.
La dinastia kalbita coincise con la decadenza della dominazione Araba. Questo perché i Kalbiti non avevano la capacità dei loro capostipiti; i cristiani si stavano riorganizzando, non dimentichiamo che ancora la Sicilia non era interamente in mano araba mancava appunto tutta la zona sud orientale con Siracusa , Catania e Taormina. I problemi si accentuarono con i dissidi all’interno tra Arabi e Berberi quindi si era sempre in guerra o per respingere gli attacchi cristiani oppure per reprimere le rivolte, fu appunto nel 1019 che Ahmad II Al-Akhal appena divenne emiro prima dovette reprimere una rivolta a Palermo e successivamente lottare contro quella parte della Sicilia ancora non conquistata, la quale con l’aiuto dei Bizantini cercava di riprenderne il controllo, stanco l’emiro decise di fare terra bruciata, dando ordine di non risparmiare nessuno.
Fu tale la violenza che si perpetuò nei territori man mano attraversati dai soldati dell’Emiro che il suo nome fu sinonimo di distruzione rimanendo il ricordo nei secoli al punto da cambiarlo da AL-Akhal in Alla Ka’talla

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