Domenica si vota: buon voto , ma sarà arduo decidere

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Domenica si vota: buon voto , ma sarà arduo decidere

Domenica 10 giugno si vota a Catania per eleggere il nuovo Sindaco e consiglio comunale, cinque sono i canditati in lizza tra cui l’uscente Enzo Bianco. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 si vota solo domenica mentre l’eventuale ballottaggio sarà fatto due domeniche dopo.
Come già detto sono cinque i canditati: Enzo Bianco attuale Sindaco appoggiato dal centro sinistra con cinque liste civiche che sostituiscono i simboli dei partiti di centro sinistra poco graditi ai più. Con le liste civiche si cerca di appunto di nascondere la provenienza. Le liste, cosiddette civiche infatti sono l’espressione non dei partiti tradizionali del centro sinistra ma dei vari big e segreterie degli Onorevoli .
Il centro destra compatto ha candidato l’Euro deputato Salvo Pogliese di Forza Italia, appoggiandolo con sette liste, coalizione formata non solo dai simboli tradizionali da anche da qualche ( poche ) liste civiche.
I sondaggi lo danno con una larga maggioranza, in grado di fargli superare il primo turno, e andare al ballottaggio ,però è un candidato zoppo, dato il rinvio a giudizio per i fatti accaduti quando lui era deputato all’ARS con il processo che inizierà il 4 luglio 2018.
Il Movimento Cinque Stelle invece ha scelto tramite primarie interne dove hanno avuto diritto di voto meno di un’ottantina di attivisti il Prof. Giovanni Grasso docente di musica presso l’istituto musicale.
Anche il mondo solidale partecipa alla competizione con il Presidente regionale della comunità di sant’Egidio Emiliano Abramo appoggiato da tre liste civiche in origine però alla fine solo da una.
Mentre l’ex consigliere di F.I. Riccardo Pellegrino farà una volata in solitaria appoggiato solo da una lista anch’essa civica.
La sinistra questa volta non è presente ufficialmente alla competizione né sta dando indicazioni di voto, caso gravissimo, le diverse e numerose anime non sono riuscite a convergere nè su un nome da appoggiare ,né nell’esprimere un candidato sindaco,né nel creare una o più liste. Ci si augura per la pluralità democratica che queste divisioni sviscerali possono finire.
Purtroppo non siamo riusciti ad incontrare tutti i canditati, i big, da Abramo a Pogliese per finire a Bianco pur contattati più volte non hanno mai rilasciato dichiarazioni, evidentemente snobbano le piccole testate, partecipando a dibattiti pubblici ci siamo fatti un’opinione.
Ovviamente non dando indicazioni sul voto si può benissimo analizzare questa lunga campagna elettorale che è stata caratterizzata non solo dai toni silenti, con canditati che si sono mantenuti con un profilo basso, inconcludenti nei programmi e nella loro esposizione, azzardando sogni e vaneggiamenti di progetti, assolutamente inattuabili con la situazione economica sull’orlo del dissesto finanziario.
Una lunga campagna elettorale funestata da scandali che hanno coinvolto i due maggiori antagonisti; Salvo Pogliese con il rinvio a giudizio poco prima dell’ufficialità della sua candidatura e di Enzo Bianco che non è assolutamente inquisito, è bene dirlo, da nessuna indagine, ma che si è visto decimare la sua squadra per lo scandalo sull’appalto dei rifiuti.
Anche gli altri canditati non navigano in belle acque, il Prof. Grasso si presenta agl’elettori dove il suo Movimento, vincitore nella passata tornata elettorale Nazionale, ha fatto un autogol con la storia della gettonopoli Catanese, mesi di indagini su consiglieri e impiegati comunali sfumati nel nulla, riducendo solo a questo l’opposizione, quindi al nulla,completamente silenti in questi 5 anni.
Su Riccardo Pellegrino non aggiungo altro le immagini e la storia la sappiamo tutti , è anche vero però che le colpe dei familiari non possono ricadere su di lui ,né può rinnegare il proprio sangue.
Abramo dato con un buon piazzamento, oggi si trova visibilmente in affanno, non dimentichiamo che nelle passate elezioni ha appoggiato l’attuale giunta.
A questo punto si ha il problema di scegliere il candidato che sia, non certo migliore, ma meno peggio degl’altri, cioè colui che nei prossimi mesi, forse, sarà obbligato a firmare il dissesto del comune.
Buon voto a tutti

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