Termina il Governo del fare: rinasce Matteo Renzi

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Termina il Governo del fare: rinasce Matteo Renzi

Oggi, dopo un lungo pomeriggio carico di tensione a Palazzo Madama, si mette fine a questa maggioranza atipica, nata dopo una lunga gestazione successivamente alle elezioni del Marzo 2018 tra il M5S vincitore delle elezioni e la Lega.
Il presidente del Consiglio in aula durante il suo lungo intervento rassegna le dimissioni ma non risparmia critiche e accuse al Leader della Lega e Ministro dell’Interno Matteo Salvini di aver aperto la crisi di Governo per questioni puramente di calcolo personale, non rendendosi conto che il Paese ha delle scadenze che rischiano di metterlo in grave difficoltà “Le riforme, la legge di bilancio da presentare in Europa entro ottobre, il rischio di un aumento dell’I.V.A, la nomina del Commissario Europeo che spetta all’Italia” .
Conte continua attaccando Salvini sul piano personale criticandolo di fare uso dei simboli religiosi e di volere un governo che rasenta l’autoritarismo. Un intervento durato poco oltre 20 minuti con un tono pacato ma sostenuto di un Conte che non si lascia intimidire dai banchi Leghisti e del centro destra tutto.
La replica di Salvini è altrettanto dura, dai banchi della Lega e non da quelli del Governo dove è rimasto seduto durante l’intervento del Presidente Conte, il Ministro dell’Interno accusa l’esecutivo di essere sempre per il no!, rinfaccia al Presidente Conte che prima della sua sfiducia, Conte è stato sfiduciato dal partito di maggioranza (M5S) in merito alla T.A.V.. Salvini aggiunge che non ha alcun rimpianto rifarebbe tutto e che non ha alcun interesse personale ma solo quello del Paese, per Salvini l’Italia egl Italiani vengono prima di tutti, prima dell’Europa.
Lui non si fa comandare dai burocrati Europei e mai chiederebbe consiglio a questi per vincere le Elezioni in Italia. Conclude però con un tentativo, forse di facciata, al M5S dicendo che è disponibile all’approvazione del taglio dei parlamentari ma poi al voto. Il suo intervento è stato più volte interrotto dai banchi del M5S ma soprattutto del P.D. con urla, schiamazzi, ed esposizioni di cartelli che invitavano il Ministro Leghista ad andare a casa.
Subito dopo l’intervento di Matteo Renzi da dove si capisce subito che sarà il regista di una maggioranza P.D. M.5S., una formula inimmaginabile solo pochi mesi fa, dato il rancore tra i Grillini e i Piddini, ricordo ad esempio per il M5S lo scandalo di Bibiano era riconducibile a tutto P.D. solo perché il sindaco era del P.D..
Renzi nel suo intervento che dura poco più di 10 minuti si toglie dalle scarpe di tutto, ringrazia Conte per la sua modo calmo e pacato con cui ha condotto il Governo e per essere riuscito a evitare la procedura d’inflazione da parte dell’Europa “grazie anche ad alcuni provvedimenti fatti dal precendete Governo a guida P.D” non condividendo evidentemente molte scelte politiche ma soprattutto dichiara”in un eventuale governo P.D. M5S dico subito che non vi farò parte, voglio poi ricordare al Vice Premier Di Maio che deve crescere politicamente dato che in politica non ci sono dei mà definitivi e gli attacchi debbono circoscriversi nell’area politica e non in quella familiare e personale” in pratica Renzi getta in pochi minuti almeno 4 anni di m….a che Di Maio e tutto il pianeta Grillino gli ha buttato in addosso, dicendo alla fine che lui è d’accordo ad un eventuale alleanza di Governo perché ha a cuore l’Italia e che quindi per senso di responsabilità mette da parte gli insulti personali ricevuti per il bene del Paese.
Renzi continua attaccando Salvini ma lasciando oramai intendere che lui è rinato, come l’araba fenice, e che ha nelle mani l’interruttore del prossimo Governo, relegando sempre di più il M5S in una posizione di sudditanza questa volta nei confronti dell’odiato P.D. ma soprattutto di Matteo Renzi, ma come prenderanno questo gli elettori 5 Stelle vedremo in seguito.
Dopo una serie di altri interventi il Presidente Conte dopo aver fatto una breve replica và al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente delle Repubblica Mattarella, il quale domani incomincerà il giro delle consultazioni.

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