Storie…di “Lievito quanto basta” conversazioni tra l’autore Nino Nicolosi ed una catanese tra le nuvole.

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Storie…di “Lievito quanto basta” conversazioni tra l’autore Nino Nicolosi ed una catanese tra le nuvole.

Passeggiando per la mia Catania un po di tempo fa, tra le bellezze secolari Barocche ed i monumenti del centro storico, mi ritrovo ad ammirare la vetrina di una libreria storica catanese. Comincio a pensare che da tanto tempo non leggo libri e nemmeno ne ho acquistati; inizio a dare uno sguardo tra le varie copertine e i miei occhi si posano su un libro dal titolo: “Lievito quanto basta” autore Nino Nicolosi edito da Algra Editore. Penso subito all’ennesimo libro di cucina, uno dei tanti scritto magari da un amante di ricette tradizionali che vuole condividere con i lettori che compreranno il libro. Si avvicina un signore distinto alto e con un sigaro toscano spento tra le dita; si accorge della mia perplessità e mi dice:-“signora, le interessa il libro, Lievito quanto basta?”- Io rispondo che ho tantissimi libri di cucina ed un altro veramente no so se vale la pena comprarlo.

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Il Signore lì presente comincia a ridere, e si presenta come l’autore del libro spiegandomi che non si tratta per niente di un libro di ricette. Io imbarazzata chiedo scusa, incuriosita chiedo all’autore:-” Ma allora di cosa parla il libro?”- Lui ribadisce che, parla della sua famiglia, catanessissima e ricca di valori e ricordi indelebili, di insegnamenti e di esempi che oramai non esistono più purtroppo. Poi aggiunge:-” Guardi che il volume parla anche di altro…guardi lei mi è simpatica, glielo regalo ad un patto però, che dopo averlo letto mi dica cosa ne pensa.”-
Io accetto e sin da subito cominciai a leggere il libro. La mia incredulità mista ai pensieri che affollarono la mia mente dove fra me e me continuavo a ripetermi: Au ma sugnu N’tontira proprio,( sono rintronata proprio) cosi una pagina dopo l’altra in poco tempo finii di leggere il libro. Avevo promesso all’autore di contattarlo per parlarne insieme e così feci. Decidemmo così di prendere una granita insieme per parlarne meglio.
-“Come la vuoi la granita Patry?”-
-“Gelsi con panna, ovviamente anche la brioscia.”-
-“Col Tuppo, rigorosamente catanisi.”-
Rido di gusto e nel frattempo entro subito in argomento; con sorpresa la prima domanda me la pone Nino:-” Ti è piaciuto il libro “DI RICETTE”?”- IO cominciai a ridere…poi Nino continuò dicendo:-“Raccontami la tua opinione dai Patry sono curioso.”-
Penso così da dove cominciare, faccio mente locale ed entro dentro il libro ripercorrendo velocemente il tema centrale: La vita della famiglia Nicolosi ( paterna) e dei Fazio-Fichera (materna) sin dai primi del 900, quando un pezzo di terra da coltivare significava sostentamento e lavoro da offrire agli agricoltori o mezzadri; era il tempo dei valori del rispetto, dell’aiuto reciproco e della voglia di lavorare con la forza delle proprie braccia facendo emergere le proprie capacità intellettive. L’istruzione era un lusso per la maggior parte della gente, ma nonno Nino, aveva la fortuna di essere istruito. La Sicilia terra fertile ed agricola nella sua cultura e nel cuore; tra peripezie e vicissitudini si arriva alla seconda guerra mondiale dove il papà di Nino Nicolosi, controvoglia dovette partire militare. (le opinioni e le idee non erano le stesse del Duce) L’Italia in guerra, povertà, fame e disperazione era lo scenario delle conseguenze del conflitto. Alla fine la guerra finì, ed il matrimonio dei genitori dell’autore fu un evento che oggi verrebbe ribattezzato, “trand,” una folla di gente catanese che conosceva la storia romantica di due fidanzati che si conobbero, si innamorarono e formarono una famiglia, da cui nacquero tre Figli, Maria, Nino, Lorenzo e Francesco . Nei primi anni cinquanta l’agenzia immobiliare prende vita e la società chiave che riunirà tutti i commerciati della città di Catania, nasce e si espande velocemente da nord a sud del paese. Ma un giovanissimo ragazzo, cresceva con l’esempio del padre della madre e di tutti i componenti di quella meravigliosa famiglia patriarcale che ha formato l’autore di Lievito quanto basta, Nino Nicolosi. L’amore per il calcio Catania, ad opera di una SANA tifoseria che faceva appassionare i catanesi che seguivano il campionato calcistico. Il liceo, i primi amori le prime competizioni girano intorno al giovane Nino che, determinato e spigliato non si tira indietro le affronta tutte e le vince quasi tutte. Un altro aspetto che Catania ha offerto alla famiglia Nicolosi, fu l’antitesi di sensibilità spirituale di conoscenza di se, di crescita interiore e di libero pensiero che arriva ai giorni nostri con la fierezza di un uomo consapevole di un macro e di un macrocosmo che solamente per attitudini può essere scoperto. Arrivano traguardi importanti per Nino, un matrimonio felice ovvero come lui stesso definisce l’unione tra due “entità diverse” che hanno concepito una vita che per sempre sarà parte mia e di mia moglie. Se l’autore alla fine ringrazia per l’aiuto di Francesca la giornalista per aver colto la sua polarità opposta, penso alle cose incredibili che gli occhi dei Nicolosi/Fazio, Fichera hanno visto per quattro generazioni di liberi pensatori catanesi fino ad oggi e volo ai miei ricordi a ciò che mi veniva raccontato da mio padre…
Una voce però mi desta da quei pensieri e dalle storie del libro, esclamando:-” Patry, ci sei? Dai mangiamo la granita prima che si sciolga e nel frattempo parliamo.”- disse Nino Nicolosi, ed io risvegliata dai miei pensieri come un Gallo che secondo il suo ciclo circadiano canta il risveglio alla vita, cominciai ad assaporare la mia granita di gelsi, scambiando opinioni sul libro di Nino, insieme a lui.
-” Bene Nino, comincio da tuo nonno paterno….”- dico al mio amico autore. Ascoltandomi Nino ride di gusto. Attento al mio racconto continuo a parlare dicendo tutto quello che in questo articolo/recensione, è stato scritto.

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