SOLO NELLA PROVINCIA ETNEA FORESTALI ANCORA IN ATTESA DELLO STIPENDIO DI DICEMBRE MARTEDI’ SIT-IN FAI, FLAI, UILA A CATANIA

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SOLO NELLA PROVINCIA ETNEA  FORESTALI ANCORA IN ATTESA DELLO STIPENDIO DI DICEMBRE  MARTEDI’ SIT-IN FAI, FLAI, UILA A CATANIA

“Le lavoratrici e i lavoratori impiegati in terra d’Etna dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali continuano, inspiegabilmente, a non percepire lo stipendio di dicembre. I centocinquantunisti, invece, non sono stati immessi in servizio. Un’anomalia tutta catanese, senza nulla di simile in altri territori siciliani, che Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil hanno contestato tentando allo stesso tempo un confronto con i vertici dell’Azienda che stamattina, però, ha prodotto un nuovo nulla di fatto. Per questo motivo, martedì 16 con inizio alle 10 i forestali protesteranno con un sit-in dinanzi alla sede aziendale di via Santangelo Fulci a Catania”. Lo affermano Pietro Di Paola, Pino Mandrà e Andrea Cavallaro per le segreterie provinciali di Fai-Flai-Uila dopo l’incontro di oggi nella sede dell’Ufficio servizi per il Territorio della Regione siciliana con il direttore Antonino Di Marco.

Gli esponenti sindacali, al termine della riunione, hanno criticato “le mancate risposte sul saldo degli stipendi in tempi celeri, la discriminazione ai danni dei centocinquantunisti catanesi rispetto ai colleghi delle altre province siciliane e le violazioni contrattuali sui rimborsi chilometrici che da ben quattro anni non vengono pagati ai forestali pur essendo maturati e dovuti”. Di Paola, Mandrà e Cavallaro avevano già scritto nelle scorse settimane al prefetto, Claudio Sammartino, per chiedere il suo intervento “anche per evitare inconvenienti di ordine pubblico dovuti all’esasperazione dei lavoratori” e denunciare come “da mesi siano stati inoltrati inutili solleciti e diffide, ma non sono state date spiegazioni plausibili che giustifichino una così grave inadempienza”. I rappresentanti di Fai-Flai-Uila hanno, infine, ricordato il dramma vissuto da migliaia di lavoratori che “essendo stagionali, da gennaio a oggi non hanno svolto alcuna attività e rischiano di non poter provvedere alle più elementari esigenze di sopravvivenza per sé e per i propri familiari”.

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