Settore Wedding in crisi: due chiacchiere con l’addetto ai lavori, l’ hair stylist Giuseppe Ferrara.

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Settore Wedding in crisi: due chiacchiere con l’addetto ai lavori, l’ hair stylist Giuseppe Ferrara.


Da più di un anno ormai per causa pandemica, il settore eventi wedding e tutta l’industria che vi ruota attorno, continua ad essere pesantemente in crisi. Non parliamo solo di cerimonie e progetti personali rimandati, ma parliamo di una categoria in ginocchio che devono fare i conti, con le tasse, gli affitti delle botteghe, il mantenimento dei propri nuclei famigliari ecc… Un giro di affari da milioni di euro annui.
Una situazione incresciosa e frustrante. Gli artigiani ed esercenti hanno costruito la propria vita e la carriera dentro le proprie piccole imprese. Naturalmente, questo risulta essere un argomento spinoso, ma se vogliamo capire, bisogna sentire cosa gli artigiani ed esercenti vorrebbero che accadesse in Italia, ovvero: trovare soluzioni per tutte le categorie di lavoro privato senza la necessità di chiudere tutto seguendo attentamente le norme igienico sanitarie secondo i DPCM.
Così ci si ritrova a parlare con l’ hair stylist Giuseppe Ferrara che subisce come tutti gli operai della bellezza questa crisi.
Giuseppe Ferrara ci dice che, si è ripartiti con norme e regole di sanificazione fondamentali per tenere aperto il suo negozio, ma che tutto si è fermato per ciò che riguarda gli eventi stagionali, come cerimonie e sfilate di moda che di fatto non possono essere organizzate. Alla domanda:-“Giuseppe, cosa vuol dire per te restare fermo(così come tanti colleghi), in termini di industria che ruota intorno al settore moda, wedding e spettacoli?”-
Risposta:-” Significa che non solo come hair stylist, non lavoro al di fuori del mio negozio, significa che insieme a me, non lavorano make-up artist, fotografi, designer di moda, operai addetti al montaggio di palchi, ristoratori per cerimonie, negozi di abbigliamento ecc… Come vedi noi professionisti, siamo e parliamo di crisi, perchè è la realtà dei fatti; il nostro lavoro non è un hobby passeggero, è una professione che abbiamo scelto. Io, dopo più di trentanni che, svolgo questa mansione potrei mai fare smart-working da casa? Io non sono un dipendente statale, non ho uno stipendio mensile fisso qualsiasi cosa accada. Questo, è per precisare che siamo davvero dispiaciuti per come siamo stati travolti dalla pandemia da covid; Tuttavia sottolineo che, la prudenza per salvaguardare la salute, è vitale, è giusto avere delle norme sanitarie, ma è altrettanto importante che le istituzioni trovi escamotage per farci lavorare.(oggi lo facciamo in sicurezza attraverso i DPI e tutti gli strumenti per la sanificazione per salvaguardare noi ed i nostri clienti)
Comprendendo bene il punto di vista di Giuseppe Ferrara chiudiamo con una frase di Gianni Rodari:-“Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.”-


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