Presentati il Calendario e l’Agenda 2018 dei Carabinieri

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Presentati il Calendario e l’Agenda 2018 dei Carabinieri

CATANIA – Nella sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania in piazza Verga, sono stati presentati il Calendario (nato nel 1938 e giunto alla sua ottantaseiesima edizione, con una interruzione dal 1945 al 1949 a causa degli eventi bellici) e l’Agenda dell’Arma. A parlarne è stato il colonnello Raffaele Covetti, insediatosi al Comando nell’ottobre scorso. Ha scherzosamente parafrasato il suo cognome per l’assonanza con quello di Massimo Giletti, moderatore nella giornata del 6 novembre, della presentazione nazionale del Calendario svoltasi al Museo Nazionale delle Arti di Roma. A Catania, presenti anche il colonnello Piras ed il maggiore Massimo Deiana, Comandante del Nucleo operativo della Compagnia di Piazza Dante.
Il colonnello Covetti, anticipando le proiezioni dei due audio-visivi relativi, ha dichiarato – allineandosi alle asserzioni del Comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette – che “ Il Calendario 2018 è incentrato sul tema “I valori etici e sociali dell’Arma”, una rappresentazione visiva dell’essenza dell’Istituzione che rende omaggio all’attività svolta dall’Arma in Italia ed all’Estero a favore di tanti Paesi e delle loro Forze di Polizia. Dodici temi per dodici mesi dell’anno che dodici affermati pittori contemporanei, ognuno proveniente da un’area del mondo dove l’Arma dei Carabinieri è intervenuta oppure ha avviato collaborazioni con le forze locali, hanno espresso e raffigurato. Sono stati individuati autori di riconosciuto talento e scelte opere di forte testimonianza. Il filo conduttore è costituito dalle colorate e vivide opere del Maestro Ugo Nespolo. Dalla copertina, un album di famiglia a rappresentare la grande famiglia dell’Arma, costituita da oltre centodiecimila Carabinieri in servizio in numerose specialità; alle pagine di sinistra per ogni mese e dedicate ai compiti istituzionali, dove, oltre alla valutazione artistica del Direttore di MAXXI Arte, Bartolomeo Pietromarchi sulle pitture a fronte, compare un richiamo ad attività svolte a favore dei Paesi dell’Area: impegno per l’ambiente, la sicurezza personale e sociale,tutela delle categorie deboli, integrità multiculturale, il valore delle tradizioni, la libertà d’espressione, di riunione; la cooperazione internazionale, la tutela del patrimonio culturale, la tutela dei minori, l’ordinata convivenza civile e l’identità culturale. Le ultime due pagine interne rappresentano i simboli dello Stemma Araldico (coniato nel 1936), intuitivamente estrapolate dal contesto originario ed esaltate nella propria unicità dall’estro di Silvia Di Paolo. Oltre a quest’ultima, hanno contribuito alla realizzazione del nuovo calendario Philippe Daverio, il Maestro Michele Dall’Ongaro, e Armando Milani”.
Il neo designato Comandante del Comando Provinciale di Catania, aggiunge che le immagini sono assai più esaustive delle parole e le immagini si riferiscono al lavoro che con abnegazione i Carabinieri svolgono da oltre duecento anni. Vennero costituiti a mezzo delle “Regie patenti” il 13 luglio del 1814 per volere del Re Vittorio Emanuele I di Savoia, obbligato dalla necessità di garantire ordine ed infondere fiducia in un particolare momento della storia dell’Italia (moti e disordini intercorsi dallo scioglimento del Regno d’Italia proclamato da Napoleone Bonaparte all’Unità d’Italia) e per riprendere ed organizzare il corpo della smembrata “Gendarmerie” composta ormai solo dai piemontesi arruolati. Da allora, i Carabinieri militari (“portatori di carabina”) hanno partecipato ad innumerevoli imprese che non hanno tralasciato alcun evento dalla loro costituzione ai nostri giorni: Risorgimento, lotte contro il brigantaggio, accanto ai Bersaglieri durante la Breccia di Porta Pia; Prima Guerra Mondiale, a fianco di Cesare Mori nei contrasti alla Mafia; Guerra d’Etiopia, Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza; Contrasto al Terrorismo separatista degli anni ’50 (vengono ricostituiti i Battaglioni mobili sciolti da Mussolini nel 1923) ed al Terrorismo eversivo; soccorso alle vittime delle catastrofi naturali ed impiego nelle missioni all’Estero. L’arma dei Carabinieri si è qualificata in innumerevoli specializzazioni, ha perduto migliaia di uomini valorosi sul campo, giurato fedeltà al Re sino al 2 giugno 1946. Nel 2000, vengono elevati a Forza armata autonoma, sciogliendo ogni dipendenza con l’Esercito. Nel 2016, viene creato il Comando Unità per la tutela forestale, ambientale ed agroalimentare, trasformando di fatto il Corpo Forestale dello Stato.
L’Agenda 2018, in un formato moderno e funzionale, ha dedicato il proprio inserto allo “Sport nell’Arma” ed ai Gruppi Sportivi dell’Istituzione. Sport come espressione dei valori universalmente riconosciuti: rispetto di persone e regole, disciplina, impegno, sacrificio, lealtà, tenacia, correttezza, emulazione, valori che devono essere patrimonio di ogni Carabiniere.”
Così come numerose eccellenze dichiarano nello spot di presentazione, lo Sport è legato a maglia stretta con l’Arma dei Carabinieri perché entrambi incardinano il successo sull’impegno ed il sacrificio del lavoro di tutti i giorni; alcuni di loro: Novella Calligaris, Giorgio Cagnotto, Armin Zöggeler, considerato il carabiniere sportivo più grande di tutti i tempi. Nella specialità con lo slittino, sei titoli Mondiali, quattro Europei e dieci Coppe del mondo, oltre a sei medaglie individuali consecutive: due ori, un argento e tre bronzi.
Curiosità: ”Nei secoli fedele” mutuato dal latino “Semper Fidelis” (che indicava l’eterna devozione ed adesione ai valori militari ed al proprio imperatore), è il motto assurto a simbolo verbale dell’Arma dei Carabinieri, è stato coniato dal capitano Cenisio Fusi nel 1914, per il primo centenario e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933. Il motto andò a sostituire il precedente, “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”, considerato abbastanza funesto.
Il pennacchio (“cento piume”) sul cappello, chiamato “lanterna” ha le piume rosse e blu, come deciso dal “Regolamento per le divise degli Ufficiali e Bass’Uffiziali Carabinieri ed Allievi” del 23 Febbraio del 1832; il rosso indica l’Audacia, il Coraggio con i quali l’Arma si applica nei suoi compiti d’istituto; il blu è il simbolo della Fedeltà, dell’Amor di Patria e del Valore Militare (colore dei Savoia; anche le maglie della Nazionale di Calcio sono azzurre). I musicisti dell’orchestra dei Carabinieri invece hanno il pennacchio bianco e rosso.
La proiezione degli spot ha stimolato la parte di ciascuno di noi che ha bisogno di sentirsi frammento di un tutt’uno, di qualcosa di grande di cui si senta orgoglioso; di qualcosa che ci rappresenta e porti lontano dalle case,in giro per le strade del mondo gli ideali ed i valori, cuciti sulle divise, insieme ai gradi ed alle medaglie. Fratelli di un’Italia in cui la divisa deve essere sempre rispettata e considerata Uniformità e non una “deminutio capitis”.

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