Pioggia di milioni sul porto di Catania

Home Economia Pioggia di milioni sul porto di Catania
Pioggia di milioni sul porto di Catania

Il Porto di Catania rientra nel “Programma Operativo Nazionale” (PON) 2014-2020. Lo ha spiegato il sindaco Enzo Bianco nel corso di una  conferenza stampa tenuta insieme al Commissario dell’Autorità  Portuale di Catania, Cosimo Indaco, e al Comandante della direzione  marittima della Sicilia Orientale, Nunzio Martello. Sono  infatti previsti diversi interventi nell’ambito della strategia di  sviluppo nell’area logistica integrata di interesse nazionale ed Europeo che ha un budget complessivo di 1.8 miliardi di euro.

Il Programma operativo nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020, gestita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito della Mobilità sostenibile di persone e merci previsto nell’Accordo di partenariato 2014-2020, è stato stipulato nell’autunno 2014 tra la Commissione europea e  l’Italia,ed è stato approvato in via definitiva il 29 luglio scorso dalla  Commissione Europea e pubblicato alcuni giorni fa.

Il Programma è finanziato per il 75% , cioè 1.382 miliardi, dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e con il 25% , 460 milioni circa, di cofinanziamento  nazionale come stabilito dall’Accordo di partenariato. Il Pon  stabilisce che la programmazione e la gestione concertata delle progettualità dovrà avvenire secondo Aree Logistiche  integrate e sono cinque quelle identificate: Quadrante sud orientale  della Sicilia, Polo logistico di Gioia Tauro, Sistema pugliese, Area  Logistica Campana, Quadrante occidentale della Sicilia. Tra i maggiori  progetti identificati, il completamento di alcune delle progettualità ferroviarie e portuali avviate con il Programma Reti e Mobilità  2007-2013, la realizzazione di alcune tratte ferroviarie delle linee AV/AC Napoli-Bari e Palermo-Catania, la realizzazione della filiera  della logistica digitale attraverso lo Sportello Unico Doganale, il  Single Maritime Window delle Capitanerie di Porto e il completamento  della Piattaforma Logistica Nazionale – UIRNet.

La Sicilia è  dunque ritenuta una piattaforma logistica nel cuore del Mediterraneo. In  particolare, nel quadrante orientale, nel 2013, il porto di Catania ha  movimentato 5,8 milioni di tonnellate di merci e circa 30 mila TEU  (l’unità di misura dei container), mentre quello di Augusta ha lavorato  26,9 milioni di tonnellate di merci e circa 200 mila TEU. La  quota Ro-Ro (navi traghetto) di Catania è nettamente preponderante  mentre Augusta si specializza nelle rinfuse liquide.

Il porto  di Messina movimenta circa 27 milioni di tonnellate di merci,  soprattutto rinfuse liquide. Quindi, nell’ambito della strategia di  sviluppo devono essere effettuati una serie di interventi nei porti di  Augusta e Messina e sull’interporto di Catania. Necessario anche  potenziare la tratta ferroviaria Catania’Siracusa che appartiene al  corridoio transeuropeo Scandinavo-Mediterraneo.

«Anche qui  facciamo squadra – ha detto il sindaco Bianco – , navale questa volta ma  pur sempre squadra. Grazie a un processo lungo e complesso abbiamo  superato il fatto che Catania sia stata esclusa dalla Reti TEN T. Un  mancato riconoscimento che ha pesato molto ma che è ormai stato superato  grazie agli incontri con il ministro Delrio e d anche agli interventi  fatti nel mio ruolo di coordinatore della Conferenza delle Regioni a  Bruxelles. Nei prossimi giorni, infatti, incontrerò a Strasburgo il Commissario europeo per i Trasporti, la slovena Violeta Bulc».

«Nella  visione generale della città – ha continuato Enzo Bianco – il porto ha  una funzione essenzialmente turistica. Mentre quella commerciale e  logistica di sistema è di Augusta. Per questo è importante un’Autorità  portuale del Sud-Est come è già avvenuto per le Camere di Commercio. Una  grazie a tutti coloro che si sono impegnati per giungere a questo  obiettivo, in particolare al ministro Graziano Delrio che è stato di  parola. Lo aveva promesso quando venne a Catania nello scorso mese di  giugno e lo ha mantenuto. Nessuna cortesia, però, ma il giusto e dovuto  riconoscimento».

«La priorità – ha detto Cosimo Indaco – è  quella di mettere in sicurezza il porto con il molo foraneo. Bisogna  considerare che quello di Catania è un porto costruito tutto  artificialmente e quindi dobbiamo pensare prima di tutto alla sicurezza.  Questi investimenti sono doppiamente importanti, dunque, se pensiamo  che renderanno assolutamente sicuro uno dei porti più appetibili del  Mediterraneo, ossia quello di Catania. Inoltre dobbiamo rimodellare il  porto sulle esigenze delle nuove navi da crociera. Dovremo per esempio  raddrizzare una banchina per consentire l’ormeggio di navi da 350 metri.  Stiamo lavorando dunque per il futuro per far crescere sempre di più  un’attività turistica sostenibile del nostro porto».

«Il porto  di Catania – ha detto il contrammiraglio Martello – ha delle  caratteristiche uniche ed importanti. Valorizzarle è la chiave di volta  per un suo rilancio importante a livello nazionale e internazionale. L’inserimento in un contesto più ampio rappresenterebbe un fatto molto  positivo per il suo sviluppo».

Condividilo:

Lascia un commento