“OK Italia”, da Bennato alla tecno dance L’esordio dell’artista siciliano Matteo Ternullo

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“OK Italia”, da Bennato alla tecno dance L’esordio dell’artista siciliano Matteo Ternullo

Scenografo, costumista, consulente d’immagine. Artista poliedrico, ha spaziato dalla moda al teatro, al cinema alla pubblicità. Fino ad arrivare al mondo della musica. Classe 1980, Matteo Ternullo ha scelto come nome d’arte per approdare su tutte le piattaforme digitali MTT. Il suo debutto in questo nuovo campo lo fa il 21 luglio con OK Italia, brano di Edoardo Bennato rivisitato in chiave tecno dance. E con un video che nasce in modo naturale da una serie di immagini che Matteo aveva già in testa.«Credo che celebrare i propri idoli, per un cantante, sia fondamentale – spiega l’artista siciliano. Si prende spunto da loro anche per creare la propria identità musicale. Sono legatissimo a questo pezzo di Bennato – continua – avevo 7 anni quando l’ho ascoltato per la prima volta. Ricordo tante gita fuori porta con la mia famiglia e con quella musicassetta con pezzi rigorosamente italiani, selezionati con cura da mio padre. Gli chiedevo in continuazione di mettere OK Italia. E lui mi accontentava sempre».

Era quasi inevitabile, quindi, che il primo singolo firmato MMT fosse proprio OK Italia. «Ascolto di tutto in campo musicale e sfido chiunque a non avere, nel tempo, fatto proprie delle vere colonne sonore, incorniciando momenti di sé. Personalmente canto dalla mattina alla sera, dai momenti up a quelli down senza tregua. È una mania innocua che doveva per forza sfociare in un cambio di guardia». Dopo l’esperienza negli States, interrotta bruscamente dallo scoppio della pandemia, Matteo decide infatti di fare un volo pindarico senza eguali. «Il cambiamento, inteso come evoluzione, può solo salvarci in questi tempi. Non mi ha mai spaventato il salto nel vuoto, piuttosto mi eccita e mi rende vivo!».

Come lo ha reso vivo viaggiare e spostarsi da una città all’altra, collezionando esperienze e conoscenze. Milano, Roma, Catania, Zurigo. «Ognuna di queste città mi ha lasciato qualcosa, mi ha arricchito, mi ha fatto crescere nel senso più viscerale. Ho conosciuto persone molto particolari che sono diventate per me fonte d’ispirazione. Ma solo un momento di raccoglimento obbligato, come quello che abbiamo vissuto durante il lockdown, isolato nelle campagne del siracusano, mi ha portato alla decisione che era giunto il momento di dare una svolta incisiva. Sono un eterno bambino che ama sporcarsi di tutto, un po’ sognatore un po’ imprenditore. E questo progetto tutto nuovo, per me, è una rinascita».

 

 

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