M5S: la matematica è un’opinione

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M5S: la matematica è un’opinione

Crollo Grillino alle elezioni di domenica scorsa per il rinnovo del Consiglio regionale Abruzzese.
Vince il centro destra con l’elezione di Marco Marsilio in quota FdI, risale il PD che dal 13% passa al 20%, mentre appunto il M5S dimezza i consensi, dal 40% strepitoso successo alle politiche del marzo 2018 passa ad un ridotto 18% , ma a parte lo sterile conto numerico, questo è l’ennesimo piccolo segnale che qualcosa nell’onda lunga Grillina si sta ridimensionando, prima la perdita del collegio senatoriale di Cagliari che alle elezioni suppletive passa dal M5S al PD, ora le elezioni Abruzzesi, vedremo il 24 febbraio in Sardegna chiamati alle urne per il rinnovo della Regione, dove i sondaggi danno dimezzati i consensi del Movimento, per seguire le elezioni regionali delle Marche un’incognita per Di Maio e la sua allegra brigata. Ma cosa sta succedendo nell’emisfero grillino ? molti elettori di sinistra che hanno votato M5S non hanno digerito il sedersi a tavola con la Lega di Salvini, mentre un’altra parte dell’elettorato non accettando la sudditanza di Di Maio a Salvini, non ha ben capito gli effetti del reddito di cittadinanza, né la quota cento che non è il superamento della legge Fornero, le categorie usuranti, come gli edili i braccianti, gli operai difficilmente andranno in pensione a 62 anni ma dovranno rimanere fino a 67 anni ,infatti non hanno l’età minima contributiva di 38 anni.
Quello che più stona poi sono i commenti dei capi grillini e a cascata anche degli attivisti che affermano, in barba ai numeri , che hanno vinto negando l’evidenza, non fanno autocritica, non riconoscono gli errori fatti, ma invece vanno ad accampare scuse come avere avuto contro numerose liste dei due schieramenti mentre il M5S si è presentato da solo, ma hanno dimenticato che il numero degli avversari con le loro liste era uguale anche alle politiche? La verità è che a noi Italiani in fondo non piacciono gli estremismi e i toni forti, quindi la guerra verbale, diplomatica che è scoppiata con la Francia a ridosso di queste elezioni, in fondo ha fatto molto male ai Grillini perché alla fine la violenza non ripaga.

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