“Le Voci del Deserto”, tra musica e parole nella Storia dell’Uomo: la Bibbia

Home Spettacoli “Le Voci del Deserto”, tra musica e parole nella Storia dell’Uomo: la Bibbia
“Le Voci del Deserto”, tra musica e parole nella Storia dell’Uomo: la Bibbia

CATANIA – Nella grande navata centrale dell’incompleta ed ibrida Chiesa di San Nicolò La Rena (Sancti Nicolai de Arenis), è stata rappresentata l’opera inedita “La Bibbia in musica”. Un corto girato all’Oasi di Vindicari e sull’Etna che mette in scena gli episodi “Giovanni Battista”, “La Danza di Salomè”, “La Resurrezione”, “Il Tempio”, “La tempesta sedata”. Un’opera multimediale musicata, le cui composizioni originali sono state create da Rosario Tomarchio, avvocato con la passione per la musica. Il progetto nasce dal desiderio suo e della moglie Raffaela Corvaia – che ha curato i testi ed è la splendida voce del gruppo musicale – di parlare delle cose di Dio in un modo diverso. Per una consulenza teologica, verrà consultato Monsignor Cesare di Pietro, Vicario Generale della Diocesi di Messina, il quale apprezzando il progetto permetterà loro di rappresentarlo per la prima volta, proprio a Messina.
Il regista, che si avvale della collaborazione tecnica di Alfio Ossino e Gianfranco Stracuzzi, è Salvo Romania, ballerino e scenografo pluripremiato, facente parte come danzatore della compagnia di Roberto Zappalà a Catania; l’arrangiatore, Emanuele Chirco, del gruppo pop-rock denominato “Gen rosso” (band multietnica nata a Firenze per diffondere messaggi di pace ed umanità durante gli anni della contestazione). La programmazione al computer ed il coordinamento musicale sono curati da Salvo Amore.
Hanno partecipato gli attori/ballerini: Alain El Sakmavi, Andrea Compagnino, Claudia Bertuccelli, Raffaella Romania, Hilmar Pintaldi, Michele Conti, Valeria Ferrante e Salvatore Romania.
La rappresentazione si avvale di presupposti originali che coniugano il teatro ed il cinema: il palcoscenico è composto da diversi livelli di pedane su cui stazionano i musicisti; davanti a loro uno schermo trasparente di 24 mq su cui viene proiettato il corto. Una rappresentazione in 4 dimensioni (potendo essere considerati i musicisti come l’elemento fisico in sala) scatena subito stupore, per lasciare il posto , dopo brevi attimi, ad un grande senso di armonia; l’interpretazione inusuale dei brani sacri non si risolve come una caricatura, bensì come un sogno appeso fra magia e realtà del quale lo spettatore si sente parte. La voce del mezzosoprano Raffela Corvaia, poi, trascina lontano nello spazio e nel tempo.
E deve essere stata questa maniera di generare l’intenzione che sottendeva il pensiero di Rosario Tomarchio e della moglie, sebbene non ancora dimostrato ma certamente intuito, a determinare Monsignor Gaetano Zito (Vicario episcopale dell’Arcidiocesi di Catania per la Cultura) nella concessione della Chiesa di San Nicolò in piazza Dante. Questa nostra Chiesa tanto martoriata da catastrofi naturali, dall’incuria dell’uomo; incompleta, costruita guardando alla Basilica di San Pietro, con una facciata atipica ed un ingresso imponente, ha contribuito a rafforzare la valenza mistica dell’opera. Monsignor Zito, insieme a Padre Jerry, alla fine si è espresso con gioia , affermando che con la Bibbia si possono fare solo cose serie e di indubbia riuscita.
La serata è stata dedicata alla raccolta di offerte libere che serviranno in parte a finanziare il pranzo di Natale per i poveri che ogni anno, il 25 Dicembre, la Comunità di Sant’Egidio, organizza, realizzando all’interno della Chiesa di San Nicolò alla Rena, oltre 600 posti apparecchiati…un’iniziativa che restituisce alla festa, ai volontari ed agli ospiti il senso perduto che dovrebbe sempre mantenere.
Lo spettacolo è stato finanziato dalla Regione Sicilia con l’impegno della dottoressa Daniela Lo Cascio e patrocinata dal Comune di Catania e della Rettoria della Chiesa.

 

Condividilo:

Lascia un commento