La città Metropolitana adegui il regolamento per evitare disagi ai disabili

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La città Metropolitana adegui il regolamento per evitare disagi ai disabili

“Basterebbe una semplice modifica al regolamento dell’ente per evitare il forte rischio di disagi nell’ambito del servizio di assistenza igienico – personale, all’autonomia ed alla comunicazione e relativo servizio di trasporto degli studenti. Chiediamo al sindaco metropolitano Enzo Bianco ed al commissario facente funzioni del consiglio metropolitano Salvo Cocina, un immediato intervento per superare questo fastidioso vulnus venutosi a creare con il mancato recepimento di una norma regionale.” Lo dichiara la Ugl, tramite il segretario generale territoriale Giovanni Musumeci ed il segretario provinciale della Ugl sanità Carmelo Urzì, che ha inviato una nota per far presente la singolare situazione che stanno vivendo numerosi lavoratori del comparto, preoccupati per il mantenimento dei livelli occupazionali. La vicenda nasce da una lettera dello scorso gennaio con la quale l’istituzione metropolitana ha informato le cooperative accreditate, che gestiscono il servizio in appalto, che per la liquidazione delle fatture occorre trasmettere tra i vari documenti anche la copia conforme degli attestati di qualifica ed il diploma di laurea del personale operante. Una disposizione che si pone in netta contraddizione con quanto invece messo nero su bianco dall’assessorato regionale dell’istruzione e la formazione professionale con un decreto emanato nel mese di luglio del 2017, come spiegano i due sindacalisti: “Già a suo tempo in Regione si sono accorti della problematica e, nell’istituire ufficialmente il profilo di assistente all’autonomia ed alla comunicazione dei disabili, hanno provveduto a specificare il livello di scolarità connesso alla professione che si ferma al diploma di scuola secondaria di secondo grado ed alla qualifica conseguita a seguito di corso di formazione professionale. Alla luce di ciò gli assistenti, per continuare a prestare servizio nell’appalto provinciale, devono soprattutto aver conseguito una specifica attestazione connessa alla partecipazione ad un corso di durata minima 900 ore. Oltretutto i lavoratori interessati da questa situazione possiedono i requisiti previsti dal decreto assessoriale, nonché una pluriennale esperienza ed un rapporto consolidato nel tempo con l’utenza che seguono. Auspichiamo dunque una immediata presa di posizione da parte di chi attualmente tiene in mano le sorti della ex provincia, poiché il perdurare del mancato adeguamento regolamentare, rappresenterebbe una débacle per le stesse cooperative che, pur di mantenere l’affidamento e poter fatturare per incassare quanto dovuto, si troverebbero a dover licenziare i dipendenti attualmente in organico per assumerne altri che hanno il requisito conforme alle normative della Città metropolitana di Catania, ma non in linea con le disposizioni della Regione. Come Ugl ci troviamo a fianco di questi professionisti e rimarremo vigili affinchè non si giunga presto ad una soluzione che, peraltro, già nei mesi passati è stata adottata in altre realtà metropolitane come quella di Messina.”

 

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