Interventi delle forze dell’ordine in Pescheria e all’Oasi del Simeto

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Interventi delle forze dell’ordine in Pescheria e all’Oasi del Simeto

Ieri mattina nella zona della pescheria personale del commissariato centrale in servizio come pattuglia di quartiere notava un individuo dedito alla vendita di prodotti di pesca di genere vietato. Nel tentativo di procedere all’identificazione del soggetto, gli agenti di polizia venivano accerchiati da una ventina di persone che consentivano al soggetto di potersi dileguare abbandonando la propria mercanzia. Sono in ausilio intervenuti personale delle Volanti  e della Squadra Nautica nonché i veterinari dell’ASP che costatavano trattarsi di tre esemplari di pesce spada di piccola taglia, meglio conosciuto quale “pulcinella” del peso complessivo di 8 kg., che dopo essere stato dichiarato idoneo al consumo umano, veniva donato all’Istituto Suore Missionarie della Carità. Sono in corso indagini per identificare il reo.
Contestualmente altro personale del commissariato centrale treva in arresto in ottemperanza a una ordinanza emessa dalla procura di Ragusa tale, CAMPAGNA Vincenzo, classe 1961 pregiudicato per una pena residua di anni 1 e mesi 10 per i reati di “favoreggiamento”, “possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldello” e “spaccio di sostanza stupefacente”, commessi nelle province di Catania e Ragusa negli anni 2001 e 2014.
Sono stati fatti anche dei controlli presso la zona dell’oasi del Simeto, ultimamente salita alla ribalta per il decreto in cui versa (discariche abusive abusi edilizi, inquinamento ambientale, pesca abusiva e simili).
In particolare sono stati sorpresi due individui in procinto di utilizzare il proprio natante illegalmente ormeggiato in detta zona protetta dove, come noto, vi è anche il diniego di navigazione per evitare il deterioramento dell’habitat naturale. Dai successivi controlli si evince che il proprietario del natante, pluripregiudicato e già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, è stato indagato in stato di libertà per il reato di deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto che punisce chi ne compromette lo stato di conservazione (art. 733 bis c.p.). La barca è stata sequestrata penalmente e ambedue i soggetti sono stati sanzionati amministrativamente ai sensi della Legge Regionale 98/81 che punisce chi si, nella riserva naturale, si discosta dal percorso obbligato.

 

 

 

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