Immigrati, il calcio per favore l’integrazione

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Immigrati, il calcio per favore l’integrazione

CALTAGIRONE – Favorire i processi di inclusione sociale e interculturale attraverso attività sportive, questo è lo scopo del “Progetto Rete”, promosso dal Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Gioco Calcio, in collaborazione con il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
Nell’edizione di quest’anno saranno 6 i minori migranti ospiti del Centro di Prima Accoglienza “I colori del mondo” di Caltagirone, 3 i minori dello SPRAR Mineo, 1 migrante dello SPRAR di Grammichele e 2 minori del CPA di via Oleandri a Caltagirone, che hanno superato la selezione dei responsabili della FGCI e che nei prossimi giorni inizieranno gli allenamenti di preparazione per il torneo di Coverciano.
«I ragazzi settimanalmente sono impegnati, oltre che con le lezioni di alfabetizzazione italiana e attività didattico-creative, con ore dedicate allo sport. Durante gli allenamenti di calcio, abbiamo ritenuto opportuno selezionare gli ospiti che si distinguono per talento e impegno dando loro l’opportunità di partecipare al ‘Progetto Rete’, un’occasione per far parte di una squadra in grado di competere con altre forti realtà agonistiche al livello nazionale» asserisce Francesco Galilei, Mister all’interno del Cpa “I colori del mondo” di Caltagirone.
Tutti i ragazzi hanno in comune la passione per il calcio, che, come sottolinea Rossana Russo, Presidente della Cooperativa San Francesco «diventa uno strumento forte di integrazione, la nostra esperienza ci insegna che nel campo di calcio viene meno ogni tipo di differenza di etnia, religione e lingua, un pallone riesce a unire sempre tutti. Siamo contenti che questi nostri ospiti avranno la possibilità di fare una esperienza così importante, che li aiuterà ad arricchirsi e a conoscere tante persone. Tifiamo per loro e continueremo ad appoggiare e incrementare attività di questo tipo che possono diffondere la cultura dell’integrazione attraverso lo sport».

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