Illuminazione: Catania si modernizza

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Illuminazione: Catania si modernizza

«Tutte le criticità sugli impianti di illuminazione pubblica a Catania saranno risolte a spese della Gemmo». Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco al termine di un incontro da lui presieduto nel Palazzo degli elefanti, sottolineando l’impegno preso da Alessandro Visentin, direttore della Divisione Pubblica illuminazione della Gemmo, azienda che ha in affidamento dal maggio del 2012 i trentamila punti luce della città.
Alla riunione erano inoltre presenti per il Comune l’assessore alle Manutenzioni Luigi Bosco, il responsabile della pubblica illuminazione, l’ing. Carlo Davì, e il geom. Rosario Marino dello staff del sindaco per gli interventi speciali e per la Gemmo il responsabile per il centro-sud dell’azienda, Fabrizio Ruggiero, e il responsabile per il Comune di Catania Francesco Trimarchi.
E’ stato il Sindaco a illustrare ai rappresentanti della Gemmo tutti i problemi registrati a Catania negli ultimi mesi sugli impianti di pubblica illuminazione, dovuti nel 70% dei casi ad avarie causate dal maltempo, dei corpi illuminanti a led con componenti di vecchia generazione – durante l’ultima perturbazione ne sono saltati ben cinquecento dei vecchi e solo due di nuova generazione – ma anche a interventi di manutenzione compiuti con ritardo e a un sistema di segnalazioni che a volte non funzionava soprattutto di notte. Bianco ha dunque chiesto all’azienda impegni e tempi precisi per risolvere la situazione.
I rappresentanti dell’azienda hanno convenuto sul fatto che esistono criticità sugli impianti e hanno parlato di interventi risolutori a loro spese.
«E questo – ha detto Visentin – non soltanto per adempiere agli obblighi contrattuali ma anche per mantenere buone relazioni con la città».
E’ stato così concordato un piano che prevede l’inserimento in quindicimila corpi illuminanti a led di vecchia generazione di componenti di nuova generazione con tecnologie che li rendono resistenti al maltempo. Poiché però la Philips riesce  a produrre queste tecnologie in maniera contingentata, la sostituzione dei componenti non potrà essere immediata: da oggi alla fine di gennaio saranno sostituiti i primi duemila, e l’operazione sarà completata entro il 2016, come detto a spese di Gemmo e Philips.

Poiché i disservizi lamentati dall’amministrazione riguardano, oltre ai danni causati dal maltempo, i lavori di manutenzione, affidati a una ditta subappaltatrice, la Gemmo si sta attrezzando per affiancarle altre aziende per dare maggiore efficienza e tempestività agli interventi e al funzionamento del call center e del numero verde.

Un altro problema sollevato dal Sindaco è stato quello della luminosità degli impianti.
«Ho parlato in particolare – ha detto Bianco – della situazione del Lungomare di Catania, dove la potenza dell’illuminazione sia sulla strada sia sui marciapiedi dovrà essere considerevolmente aumentata anche in ragione del fatto che stanno per partire i lavori per la realizzazione della pista ciclabile. Ci è stato assicurato che il problema del Lungomare sarà risolto e che sarà inoltre affidata a una ditta terza una mappatura dei valori illuminotecnici degli impianti di tutta la città, che inizierà da subito».

I rappresentanti dell’Amministrazione hanno inoltre chiesto alla Gemmo la possibilità di attivare un servizio di telecontrollo che segnali immediatamente il mancato funzionamento degli apparecchi di illuminazione. I tecnici della Gemmo hanno spiegato che non esiste un servizio di telecontrollo per ogni corpo illuminante, ma che il sistema, quando un gruppo di punti va in avaria, segnala in quell’area un calo di assorbimento che consente comunque di intervenire senza attendere la segnalazione da parte del Comune o dei cittadini.
L’Amministrazione ha infine lamentato il fatto che diversi interventi sono stati diretti soltanto alla sostituzione dei corpi illuminanti guasti segnalati attraverso il call center e non a quelli della stessa zona non espressamente indicati nelle telefonate. I rappresentanti della Gemmo hanno condiviso la necessità di operare diversamente.

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